Victoria Libertas a Pesaro Challenge, dalla storia al settore giovanile: l’importanza dei giovani e dello sport

La società di basket che ogni pesarese (e non solo) ama, sarà a Pesaro Challenge! Parliamo ovviamente della Victoria Libertas!

A raccontarci di questa fantastica realtà, e soprattutto del movimento giovanile della VL, è un dirigente che, da giocatore, ha fatto la storia di questa società, ovvero Walter Magnifico.

Il tuo percorso lo conosceranno già tutti, però vorremmo ripercorrerlo con te. Come inizia la tua avventura alla VL e soprattutto… dove arriva?

Ho abbracciato questa società la prima volta nel settembre del 1980, dopo 1 anno passato alla Fortitudo Bologna. Sono arrivato qui che avevo 18 anni e ci sono rimasto per 16 consecutivi, avendo la fortuna di vivere quelli che forse sono gli anni più belli di questa società visti i tanti traguardi che abbiamo raggiunto tra scudetti e coppe. Poi sono andato un anno alla Virtus Bologna, l’anno dopo alla Virtus Roma e infine sono tornato a Pesaro dove ho chiuso la mia carriera giocando gli ultimi 3 anni da giocatore. Nei due anni successivi al mio ritiro ho fatto parte dello staff dirigenziale della VL, poi mi sono dedicato unicamente alla mia Società la Real Basket con attività a livello giovanile, per riportarmi ad oggi al fianco del mio amico e presidente Ario Costa, con lo scopo comune di ridare la giusta gloria a questa società e questi colori.

Victoria Libertas Pesaro Challenge,

Quando si parla di VL è giusto però soffermarsi anche sui settori giovanili visto che, anche i vostri giovani, sono da sempre molto attenzionati.

Si esatto, la VL ha sempre avuto una grandissima attenzione per il settore giovanile, sin dai tempi di Franco Bertini (parliamo degli anni ‘50). Già a quei tempi la VL vinceva scudetti juniores e cadetti che hanno permesso a generazioni e generazioni di creare l’amore che la città vive oggi per questa società. Oltre ai giovani poi, dal settore giovanile, sono passati anche tanti allenatori che dall’’allenare i nostri ragazzi sono poi approdati in serie A. 

Con il Presidente Ario Costa continuiamo con la stesso principio. Il lavoro tecnico e fisico individuale e di squadra è svolto da uno staff di prim’ordine e ha portato lo scorso anno a giocare con la nostra Under 19 guidata da Giovanni Luminati una stagione incredibile con vittoria della Next Gen Cup, quarto posto alle Finali Nazionali di categoria e promozione in serie C.

Come si costruisce questa forza giovanile?

Oltre a rivolgere grande attenzione ai nostri ragazzi di Pesaro e dintorni facciamo un reclutamento molto mirato. Si punta al massimo ad ospitare al massimo 4-5 ragazzi  provenienti da tutto il territorio nazionale e a programmare con loro un percorso di crescita importante.

A dimostrazione dell’importanza che diamo ai giovani… quest’anno parteciperemo ai campionati di eccellenza con le categorie under 19, 17 e 15.

Come arriva invece la VL a Pesaro Challenge? 

Io conosco Francesco Troiani (uno degli organizzatori) ormai da anni e avevamo già partecipato anche ad edizioni precedenti. Ritengo Pesaro Challenge una manifestazione riuscitissima, perfettamente organizzata e di grande interesse. Permette di partecipare a tutte le realtà sportive cittadine dando così modo ai ragazzi di incuriosirsi e provare discipline non così considerate da loro all’inizio. 

Io quindi, essendo uno sportivo a tutto tondo, invito i bambini non a giocare a basket ma a fare sport qualsiasi esso sia.

Per noi come VL, poter partecipare a questa manifestazione che coinvolge tutto il mondo cittadino sportivo, è un piacere e un onore. 

Ovviamente, non avendo settore di mini basket, parteciperemo appoggiandoci a tutte le società con cui collaboriamo. 

Allestiremo 2 campi (chiaramente non regolamentari, poiché più piccoli e con canestri da mini-basket) e poi, con istruttori nostri e delle società, realizzeremo dei piccoli tornei e delle piccole gare. 

Ci sarà la possibilità anche per i più grandi, non solo per i bambini, di provare esercizi di passaggio o di tiro.

In generale però l’invito è quello di vivere più discipline possibili per poter poi sceglierne una da portare avanti in futuro, perché per amare uno sport bisogna praticarlo e questa è la grande opportunità che offre Pesaro Challenge.

Vis Pesaro a Pesaro Challenge, Amadori e la Vis di oggi: tra serie C, femminile e giovani

Anche la Vis Pesaro sarà a Pesaro Challenge. Non poteva infatti mancare una società simbolo della città, come quella biancorossa, ad una manifestazione che promuove lo sport del territorio e non solo. Così abbiamo deciso di intervistare Guerrino Amadori, dirigente della Vis per approfondire con lui la società calcistica principale della città (sia di ieri che di oggi) con uno sguardo rivolto a quello che è il mondo del settore giovanile.

Vis Pesaro, Pesaro Challenge,

Si può dire che quando parliamo di te, si parla di un pezzo di storia della Vis Pesaro?

Si, potremmo dire così. Alla fine faccio parte di questa realtà da quando avevo 17 anni. Prima come allenatore del settore giovanile e poi come dirigente e contando che ora ho 66 anni… direi che di tempo in questa società ne ho passato.

Una caratteristica che porto con me da sempre è quella di riconoscere tutti i bambini che ho allenato, magari non ricordo il nome, però quando li ritrovo davanti riconosco i loro volti e per me è un orgoglio che loro si ricordino il mio. 

In tutto questo tempo, oltre ai giovani, sono cambiate anche le società. Che Vis è quella di oggi?

Totalmente diversa dalla precedente, c’è un abisso tra la vecchia e la nuova Vis Pesaro. Io di presidenti ne ho conosciuti e quasi sempre erano persone che gestivano la società senza passione a differenza del presidente attuale. 

Si facevano i conti per arrivare a fine stagione anziché progetti su come crescere.  

Da quando c’è il presidente Bosco invece la storia è diversa. Più che mettere soldi lui sta piantando radici per costruire un albero che ci porti (almeno) alla Serie B. Sta investendo tantissimo, magari ci vorranno anni, ma lui vuole davvero realizzare il sogno di tutti i pesaresi. L’esempio del Centro Sportivo dimostra tutto ciò, così come la volontà di creare professionisti all’interno della Vis stessa (sia maschile che femminile).

Vis Pesaro, Pesaro Challenge,

La Vis Pesaro infatti, anche sotto l’aspetto del calcio femminile, sta crescendo tantissimo…

Si. Bosco non ha creato una Vis che apre al femminile dall’under12 fino alla prima squadra. Una realtà che ha vinto il campionato dilettanti e che ora è in serie C, che vanta anche una Coppa Marche e un campionato under17.

Attenzione che si allarga anche ai giovani e che vi porta a Pesaro Challenge

Esatto. Non potevamo mancare ad un appuntamento come questo dove lo sport e i giovani rappresentano la mission della manifestazione. Come Vis Pesaro dunque ci tenevamo ad essere presenti per permettere ai ragazzi di vivere con noi i colori biancorossi attraverso diverse iniziative e dimostrazioni che permetteranno loro di mettersi in gioco con la Vis a Pesaro Challenge.

Decathlon a Pesaro Challenge: tra aree multisport e Sport Days

Poter associare il logo di Decathlon a Pesaro Challenge è per noi una grandissima soddisfazione oltre che motivo d’orgoglio. Quando parliamo di Decathlon infatti stiamo parlando di una delle più grandi realtà sportive (d’abbigliamento, attrezzatura e sostegno allo sport) presenti sul territorio nazionale e mondiale e che infatti, sosterrà Pesaro Challenge, non soltanto con stand ed aree dedicate allo sport ma anche con uno Sport Days, portando così Pesaro Challenge all’interno di quel circuito nazionale di eventi sportivi a tema che Decatlhon promuove in tutta Italia.

Per questo abbiamo deciso di intervistare Mattia Russo, B2B leader della regione Marche per Decathlon Italia, che ci racconta della mission di questa fantastica realtà e delle iniziative che porteranno a Pesaro Challenge.

Quando si parla di Decathlon spesso le persone potrebbero pensare ad un negozio di abbigliamento sportivo, ma dietro la vostra realtà c’è tanto altro…

Si esatto. Decathlon è un distributore e produttore di articoli sportivi. Circa l’80% dei marchi presenti nei nostri store (che solo in Italia superano i 140 negozi), sono di proprietà. Ma la realtà di Decathlon, che nasce negli anni ‘70 e che arriva in Italia esattamente 30 anni fa rappresenta ben altro. La nostra mission principale infatti è MOVE PEOPLE THROUGH THE WONDER OF SPORT e non soltanto fornendo loro l’abbigliamento o gli strumenti necessari per farlo. Infatti, tra le tante divisioni, la B2B si occupa in particolar modo di creare partnership con associazioni sportive, scuole, pubbliche amministrazioni e aziende con lo scopo di avvicinare le persone allo sport, aumentando (attraverso servizi, beni, progetti ed eventi) l’indice di sportività e il numero delle persone che si avvicinano al mondo dello sport per poi praticarlo.

Diciamo che nel mondo sportivo rappresentiamo la realtà commerciale che però cammina di pari passo con quelle sportive in una sinergia che vede entrambe protagoniste nel mondo dello sport.

All’interno di questo discorso quindi rientra anche Pesaro Challenge…

Esattamente. A Pesaro Challenge infatti saremo presenti, nello spazio retrostante la Palla di Pomodoro, con un campo multisport gonfiabile ed alcune postazioni che daranno la possibilità, alle persone in visita quei giorni, di praticare diverse attività sportive. Dunque all’insegna di quella che è la nostra mission. 

A ciò poi si aggiunge anche un’altra iniziativa che rientra all’interno degli SPORT DAYS, ovvero una serie di eventi tematici che Decathlon organizza su tutto il territorio nazionale, e che a Pesaro Challenge sarà rappresentata da un evento di Walking con Plogging, ovvero una camminata che farà bene tanto alle persone in termini sportivi quando al territorio visto che il Plogging prevede la raccolta dei rifiuti durante l’attività sportiva.

Stai parlando di Decathlon come un vero appassionato, viene spontaneo quindi chiederti come sei entrato a far parte di questa realtà…

Parlo da appassionato perché sono un appassionato. Mi sono avvicinato a Decathlon perchè in primis io sono uno sportivo, pratico running, mountain bike, snowboard, skate e tanti altri sport. Così nel 2005 è stato quasi naturale avvicinarmi a quest’azienda. Inizialmente si trattava semplicemente di aprire uno store in Campania poi, con il passare degli anni, ho continuato il mio percorso di crescita all’interno di Decathlon poiché ne condivido il senso d’impresa e, scusate il gioco di parole, mi appassiona appassionare le persone allo sport. Fino a che, nel 2020, quando è nata la divisione B2B, ho iniziato a ricoprire il ruolo che ricopro oggi.

Di tutti questi anni passati in Decathlon c’è qualche ricordo o iniziativa che porti maggiormente con te?

Sicuramente ciò che porto con me di questa realtà è soprattutto la sua filosofia dello stare insieme e del favorire la pratica sportiva anche tra i propri dipendenti. Ad esempio mi diverte tantissimo partecipare agli eventi che vedono coinvolti noi dipendenti con i nostri clienti sportivi nel praticare sport.

Un’altra cosa bellissima è invece, secondo me, la Fondazione di Decathlon, che ha come scopo quello di avvicinare chi non ne avrebbe le possibilità al mondo dello sport e quindi ha come mission quello di rendere lo sport praticabile e accessibile a tutti. Infatti opera lì dove ci sono situazioni difficili o di disagio (su diversi livelli). Io ad esempio, ho avuto la fortuna di partecipare a tanti di questi progetti tra cui, per citarne una tipologia di quelli che mi sono rimasti nel cuore, gli eventi che ci hanno permesso di portare lo sport nelle carceri.

In conclusione c’è una frase con cui vorresti salutare i lettori? Un invito allo sport o un augurio…

La meraviglia è in grado di connetterci con situazioni inaspettate o nuove, lasciatevi meravigliare dallo Sport!

Sport Village a Pesaro Challenge: per uno sport al centro del villaggio!

A Pesaro Challenge lo sport è al centro del villaggio, non poteva quindi mancare Sport Village, società sportiva made in Pesaro che si occupa di attività sia per bambini che adulti e che offre un servizio a 360° per tutte le attività: scuola di nuoto, campo estivo e neonatale, corsi posturali in acqua e a terra (sia per giovani che per adulti), o corsi di fitness, wellness, palestra e tanto altro ancora.

Non a caso la loro realtà, attiva dal 2013, è frequentata da circa 5000 persone durante l’anno.

sport village pesaro challenge,

Anche se Sport Village non è solo piscina, si può dire che è il vostro marchio di fabbrica?

Certamente, la piscina infatti c’è sempre stata. La differenza però tra la passata gestione e quella attuale è che prima per tutti eravamo “la piscina del Parco della Pace”, oggi invece grazie alle 4 palestre presenti e ai tanti corsi che abbiamo attivato, ci presentiamo come una realtà storica che offre un servizio completo e tantissime scelte sportive.

Inoltre abbiamo lavorato anche sulla piscina stessa e su come veniva concepita dall’esterno. Prima era vista come adatta solo per nuotatori, la nostra prima mission è stata quindi quella di renderla fruibile da tutti.

sport village pesaro challenge,

Nonostante questo cambiamento però rimane comunque la possibilità di fare nuoto a livello agonistico?

Certamente. A livello agonistico infatti abbiamo 2 settori: quello sincronizzato che conta circa 100 atlete prevalentemente delle categorie giovanili, dove la nostra punta di diamante Bisi Valentina, attualmente è sotto i riflettori dei tecnici della nazionale, avendo vinto già varie medaglie e campionati italiani. A lei si aggiunge, tra le varie categorie (per un totale di circa 180 atleti) anche Alessandro Ragaini, che ha ottenuto 2 medaglie agli europei juniores di belgrado: l’argento nei 200 metri e nei 400 metri stile libero, e l’ora invece con la staffetta 4×200 metri stile libero.

A ciò si aggiunge l’altro settore dei nostri ragazzi speciali, che quest’anno hanno partecipato anche ai campionati italiani con buoni piazzamenti, nel generale infatti risultiamo tra le prime 15 società d’Italia.

Pesaro Challenge come si colloca dunque nella vostra realtà?

Promuovendo attività sportive sia per bambini che per adulti non potevamo mancare a questa manifestazione. Anche perché la filosofia dell’evento di promuovere lo sport al suo stato più puro all’insegna dell’aggregazione ci è piaciuta tantissimo. Ovviamente in questo caso non possiamo portare le nostre piscine all’evento, però proporremmo attività motorie per bambini e corsi per adulti, così che tutti possano mettersi in gioco indipendentemente dall’età.

Il campione mondiale di Kickboxing Jordan Valdinocci a Pesaro Challenge: “Spendetevi per le vostre passioni e credete in ciò che amate!”

Tra i tanti ospiti illustri che saranno presenti a Pesaro Challenge non poteva mancare il campione mondiale di KickBoxing che ci ha accompagnato sin dai primi anni della nostra manifestazione. Avete capito di chi stiamo parlando? Ebbene sì, del pesarese Jordan Valdinocci, che ha vinto il titolo mondiale ISKA il 25 marzo 2023 e che nella sua bacheca dal 2021 detiene un altro titolo mondiale, ovvero il WKU, entrambi vinti nella categoria dei 67 kg. Questi sono solo i due più recenti visto che Jordan Valdinocci nel suo curriculum sportivo ne vanta tantissimi altri, soltanto restando in Italia potremmo parlare dei 3 titoli italiani vinti (tanto per citarne alcuni).

Jordan però non è soltanto un atleta di kickboxing ma anche un allenatore, sia nella sua palestra a Pesaro (ovvero la Fight House) che a livello internazionale per quanto riguarda la MMA, che lo ha portato ad essere il primo allenatore italiano all’angolo della UFC negli USA.

A tutto ciò si aggiungono i suoi rapporti con manager statunitensi che muovono atleti in tutto il mondo ed i suoi seminari pratici che lo portano in giro per il globo tra Stati Uniti, Colombia, Messico, Germania, Repubblica Domenica e, anche a casa nostra, in Italia.

Facciamoci però raccontare da lui come nasce questa passione che lo ha reso il campione mondiale che tutti conoscono oggi.

Che cosa ti ha spinto verso questa disciplina e quando hai iniziato?

Ho iniziato molto presto, intorno ai 5-6 anni infatti mi sono affacciato per la prima volta agli sport di combattimento. L’ho fatto stimolato dai cartoni animati come Dragon Ball o da superuomini come Bruce Lee. Volevo essere come loro e così ho iniziato a praticare Kung Fu, vincendo anche dei titoli nazionali ma smettendo all’età di 11 anni per darmi, da buon pesarese, al basket. Ho ripreso poi a praticare sport di combattimento attirato dall’autodifesa all’età di 19-20 anni  e quando ho ripreso non mi sarei mai aspettato questo futuro. Non avevo minimamente in testa di farne un lavoro e infatti studiavo all’università. Ma sia da bambino che da 19enne sono sempre stato una persona competitiva e così ho iniziato a fare i primi combattimenti, poi le prime vittorie e alla fine sono finito ad affrontare atleti che fino a qualche anno prima vedevo in TV.

Così hai capito che la tua passione poteva diventare il tuo lavoro?

In realtà ci sono state molte avvisaglie. A partire dal lavoro che facevo. La laurea non mi aveva portato qualcosa che mi piaceva fare, allo stesso tempo più mi avvicinavo al professionismo e più nell’ambiente mi veniva riconosciuto una sorta di talento, poiché raggiungevo traguardi più velocemente del normale. A ciò si aggiunge il fatto che a Pesaro gli sport di combattimento iniziavano ad attirare sempre più persone e così ho iniziato a guadagnare facendo i miei primi corsi (cosa che poi darà vita alla mia scuola, la Fight House).  A quel punto allora ho deciso di mollare tutto e di dedicarmi alla mia passione per questo sport rendendola un vero e proprio lavoro.

Jordan Valdinocci Pesaro Challenge,

Presa questa decisione sei poi arrivato a vincere un titolo mondiale, cos’hai provato?

La sensazione del primo titolo mondiale, quello del 2021, è indescrivibile. Non soltanto per la soddisfazione sportiva ma per tutto ciò che vivevo, come tanti altri, in quel momento. Venivamo dalla pandemia e ciò voleva dire che per prepararsi ad un incontro simile in Italia ci si doveva allenare con tutte le restrizioni del caso. Fare una dieta rigida tra i vari lockdown, tenersi in forma e allenarsi in palestre fredde perché di base erano chiuse, il pensiero fisso che potesse saltare tutto da un momento all’altro, i costanti tamponi a cui ero sottoposto un giorno dopo l’altro e soprattutto dover sfidare l’atleta detentore in casa sua, a Monaco, che oltre ad essere il figlio dell’organizzatore dell’evento aveva la possibilità di allenarsi al meglio e con uno staff di professionisti (perché in Germania le regole erano diverse). Nonostante ciò alla fine ho vinto io ed è stato fantastico!

Di tutti questi anni all’interno di questo mondo c’è qualche aneddoto o qualcosa in particolare che porti con te?

Di aneddoti ce ne sono a bizzeffe, visto che parlavamo del primo mondiale vinto a questo punto aggiungerei che l’ho vinto con un braccio rotto a metà incontro (e me ne sono accorto soltanto dopo). Per quanto riguarda qualcosa in particolare che porto con me sono soprattutto le opportunità che questo sport ti regala a certi livelli. Grazie alla mia professione infatti ho la possibilità di girare il mondo e di conoscere culture di ogni genere. Dai grandi manager degli Stati Uniti fino agli atleti di strada del Sudamerica.

Jordan Valdinocci Pesaro Challenge,

Pesaro Challenge invece come si inserisce nel tuo percorso?

Beh tutto nasce da una conoscenza che ho con gli organizzatori e, tra una parola e l’altra, alla fine ho sempre partecipato alle varie edizioni di questa manifestazione. Quest’anno inoltre saremo presenti sia io che i miei ragazzi con una sorta di dimostrazione, praticamente faremo un allenamento all’aperto.

Per concludere l’intervista… c’è un messaggio che vuoi mandare ad atleti e non solo?

Il messaggio che vorrei mandare non è solo per chi pratica il mio sport o per atleti ma è per tutti: spendetevi fino in fondo per le vostre passioni e credeteci fino alla fine. In questo mondo ti consigliano e ti dicono sempre cos’è meglio fare per te mentre invece bisogna seguire ciò che si ama. Per me questa è la chiave di tutto, soprattutto per la felicità. 

Caraci Sicily Food porta la Sicilia a Pesaro Challenge: “Con il vero pistacchio di Bronte!”

Pesaro Challenge è un evento sportivo dove però non può mancare il gusto! Per questo ci siamo affidati a degli specialisti, ovvero Caraci Sicily Food di Carmelo Caraci.

Volete sapere la loro specialità? Facciamo così… vi diamo un indizio: sono un’azienda siciliana di Bronte.

Avete indovinato? 

Ebbene si! Caraci porterà a Pesaro Challenge il VERO pistacchio di Bronte in tutte le sue forme: dal pesto alla crema dolce, passando per il gelato, la farina, pistacchio sgusciato e pasticceria. 

Facciamoci però raccontare da Carmelo la sua gustosissima azienda!

Caraci Sicily Food Pesaro Challenge,

Abbiamo parlato dei vostri prodotti, ma come nasce la Caraci Sicily Food? 

L’impresa nasce da una mia idea nel 2018, anche se ha preso spunto dalle persone. Io infatti nasco come animatore turistico con un’azienda di oltre 25 dipendenti con filiali in tutta Italia. Così, ogni volta che operavamo in trasferta e qualcuno veniva a sapere che eravamo di Bronte ci chiedevano se avevamo portato il pistacchio. E alla fine da quella battuta fatta per gioco ha preso vita l’azienda Caraci Sicily Food.

Un’azienda che però non lavora solo nelle fiere, anzi… il vostro mercato online vi ha fatto conoscere il tutto il mondo, vero?

Si, inizialmente era un progetto orientato per un mercato fieristico e del porta a porta, poi però la pandemia ci ha portato a capire che il pistacchio poteva avere un mercato enorme nel mondo online e così abbiamo iniziato a lavorare tramite web (mantenendo comunque in contemporanea la tradizione fieristica). Una scelta di mercato che, a differenza degli inizi, ci ha portato ad avere la capacità di spedire in tutto il mondo entro 48 ore dall’ordine e di far conoscere il nostro marchio a livello internazionale. 

Il marchio di Bronte ci permette di lavorare con un prodotto di altissima qualità e ben noto al mondo. Ovviamente però Bronte non può produrre pistacchio per un intero pianeta, infatti promuoviamo anche altre tipologie come quello greco, turco, ecc… 

Le fiere però sono sempre le fiere… è da qui che nasce il rapporto con Pesaro Challenge?

Esatto, abbiamo conosciuto i promotori di Pesaro Challenge ad una fiera a Padova e da lì sono partiti i primi contatti. L’anno scorso non siamo riusciti ad esserci fisicamente, bensì solo con dei prodotti che sono stati dati a tutti i partecipanti. Quest’anno invece verremo di persona per portare la Sicilia anche a Pesaro.

Il mercato online è sicuramente un’opportunità ma la bellezza delle fiere ha sempre il suo fascino. Lì può parlare con la signora Maria, per dire un nome a caso, e farle assaggiare il tuo prodotto. Così come invece puoi incontrare il buyer di turno o il pasticciere locale. In questo caso c’è un contatto fisico, visivo, e ti rendi conto di quanto sia importante, ma anche bello, metterci la faccia nel presentare e proporre il tuo prodotto.

Ed è quello che faremo l’1-2-3 settembre proponendo a chi verrà a Pesaro Challenge il pistacchio in ogni sua varietà: dal gelato al caffe, passando per crepes, e così via.

Non vediamo l’ora… e speriamo di avervi già messo l’acquolina in bocca!

One Way Up: torna l’arrampicata a Pesaro Challenge dopo il grande successo dell’anno scorso!

One Way Up sarà presente anche quest’anno a Pesaro Challenge per l’evento dell’1-2-3 settembre con un’iniziativa che porterà, come sempre, l’arrampicata tra i pesaresi.

Abbiamo così intervistato il presidente di questa giovane realtà, che nasce nel 2016, ovvero Diego Cardinali, per raccontarci un pò della loro storia ed esperienza sportiva…

One Way Up arrampicata Pesaro Challenge,

Siete una realtà giovane ma che conta già tantissimi iscritti. Ci racconti un pò la vostra sotria?

One Way Up è una palestra che nasce circa 7 anni fa, dalla volontà di un gruppo di ragazzi arrampicatori e che attualmente si trova presso il centro sportivo Smash e dov’è possibile praticare il boulder avendo 380mq di pannellature proprio per questa specialità da praticare, visti i materassi, senza imbragatura oppure esercitarsi con la corda o lo speedrun, altre due specialità dell’arrampicata. A tutto ciò si aggiunge anche una parete esterna dove praticare questa disciplina e, nel parco, una versione per provare questo sport adatta ai più piccolini.

Attualmente contiamo circa 90 bambini che frequentano i nostri corsi al pomeriggio e alla sera mentre, per gli adulti, siamo intorno alle 150 persone che provengono da tutta la provincia poiché strutture come la nostra non sono molto presenti in quanto difficili da costruire. Inoltre, nel nostro caso, abbiamo anche diversi allenatore della FASI e la palestra è affiliata al CONI, per cui si può praticare questa disciplina a livello agonistico sia da bambini, ragazzi o adulti.

Adulti e bambini, l’arrampicata è uno sport adatto a tutti: quali sono le linee guida da seguire per chi vuole intraprendere questa disciplina?

L’arrampicata è una sfida con se stessi che tiene allenato corpo e mente e che punta a portarti oltre con le proprie capacità.

Si tratta di uno sport che difficilmente si pratica come “fai da te”, per questo le persone che desiderano praticare questo sport vengono prima affiancate da un istruttore che li introduce magari con una prova affiancata e poi, da lì, se c’è la voglia e la passione si prosegue insieme. 

Spesso sono i bambini quelli che si emozionano e si divertono di più, per un adulto invece magari può essere più complicato. Si tratta di uno sport dove la tecnica è importantissima e quindi una persona poco allenata magari, dopo una breve prova, può risentire di alcuni dolori perché non ha nozioni di forza o di posizionamento adatte a praticare questa disciplina. Con i bambini invece è diverso, loro pensano solo a quanto si stanno divertendo.

Di tutti questi anni passati in questa realtà c’è un ricordo che porti particolarmente con te?

Un evento che ci ha resi molto orgogliosi è sicuramente quello di qualche anno fa quando, tramite l’arrampicata, siamo riusciti a realizzare un evento con una società delle Marche che si occupa di persone non vedenti ed è stato molto emozionante far arrampicare un gruppo di ragazzi giovani non vedenti, soprattutto per la grande volontà che ci hanno messo. A livello umano penso sia il traguardo più grande, anche per questo portiamo avanti diverse iniziative a livello sociale.

Con Pesaro Challenge invece? Come nasce il rapporto e che cosa porterete all’evento?

Ormai conosciamo Pesaro Challenge già da qualche anno. Io poi collaboro nel mondo degli eventi, quindi sono anche molto attento a questo tipo di manifestazioni.

Inoltre, visto il grande successo che abbiamo riscontrato l’anno scorso, dovevamo riproporci anche quest’anno.

Ci sarà una parete con nuovi itinerari di Arrampicata (vie). Ne proporremo alcuni in più così da garantire un maggior divertimento.

L’anno scorso volevano provarla tantissimi bambini e quindi abbiamo deciso di proporre loro ancora più percorsi per permettere a tutti di divertirsi con noi.  Perché alla fine la cosa più bella in un evento dove porti la tua realtà è proprio questa… vedere tanti bambini radunarsi curiosi e felici è qualcosa che ci ha riempito il cuore.

Circolo Tennis Baratoff, scuola “Tennis Life”: “Da mini player a top player”

La scuola “Tennis Life” che opera all’interno del Circolo Tennis Baratoff e che sarà presente a Pesaro Challenge l’1-2-3 settembre, è una prestigiosa realtà sportiva del nostro territorio classificata come “top school”, ovvero il massimo livello per una scuola di tennis italiana. 

Si tratta di una realtà sportiva frequentata da centinaia di ragazzi e di ragazze di tutte le età. Non a caso il loro motto “da mini player a top player” indica sia l’età (che può variare dai 4-5 anni fino ai 20) sia il livello di gioco. Passando di fatto da quella che è una pratica ludica-promozionale fino a quella del professionismo.

La scuola, per garantire al meglio la formazione dei suoi atleti, dispone di uno staff composto di professionisti in grado di assolvere ad ogni tipo di esigenza dei ragazzi, dalle problematiche riguardanti la concentrazione a quelle fisiche, tecniche e tattiche.

Di fatto all’interno dello staff vi sono figure come quelle di Luca Pavoni e Francesco Sani che sono due tecnici internazionali, ma anche due istruttori di secondo grado, tre istruttori di primo grado che operano costantemente nella scuola, un preparatore mentale, tre preparatori fisici e un educatore alimentare.

Una completezza che dunque permette di formare i ragazzi sia come atleti che come persone.

Oltre a ciò la scuola garantisce tutta l’attività ai ragazzi-atleti a partire dagli under 10 fino ad arrivare alla serie A, competizione nella quale la scuola ha una squadra sia femminile che maschile.

A testimonianza dei grandi risultati sportivi e professionali, tra i tanti nomi, si potrebbe citare Luca Nardi, atleta di livello internazionale che rappresenta un pò il percorso che il loro motto vuole indicare. Partito con la scuola sin dal mini tennis e poi cresciuto all’interno del circolo stesso. Una figura che può essere quindi sicuramente un punto d’ispirazione per chi, come lui, sta percorrendo (o vuole percorrere) questo cammino.

Tornando all’evento di Pesaro Challenge, questo sarà il secondo anno di partecipazione alla manifestazione da parte della scuola che si inserisce come secondo sport con più tesserati in Italia e che sarà a disposizione per far provare e dare informazioni sull’attività della scuola tennis e le strutture del TC Baratoff di Pesaro

Lo Sport Park arriva a Pesaro Challenge con una pista da Bowling adatta a tutti!

Tre le realtà che partecipano e sostengono Pesaro Challenge, non poteva mancare quella dello Sport Park di Fano, una struttura che, sia di ambito sportivo che ricreativo, opera da 29 anni nel nostro territorio e che in tantissimi conosceranno già.

Se una delle qualità di Pesaro Challenge è la sua estensione, viaggiando dalla Palla di Pomodoro fino a Baia Flaminia, lo stesso si può dire dello Sport Park che vanta un’area di 6000mq al cui interno si possono provare tantissime esperienze sportive e non solo: dal bowling al minigolf, passando per il biliardo, il ping pong, la sala giochi, il pattinaggio, il calcetto, i playground per i più piccoli, l’area ristoro con tanto di pizzeria e il parco con giochi gratuiti. Una struttura così grande che necessita la cooperazione di diverse aziende per occuparsi a tutto tondo dell’accoglienza dei propri clienti.

Doveroso quindi farci raccontare da Marco Raganini, direttore del comparto bowling, della sua realtà…

Tutti conoscono lo Sport Park in provincia, ma in pochi forse sanno com’è nato…

Si può dire che è un progetto figlio di una tradizione. Io e la mia famiglia gestivamo già un locale analogo a Rimini, poi circa 29 anni fa, con nostro socio storico, abbiamo avuto l’idea di realizzare quello che oggi è lo Sport Park. 

Volevamo però distanziarci dal riminese e così ci siamo messi a cercare più a Sud. Inizialmente pensavamo a Pesaro poi però abbiamo trovato a Fano questo lotto di terreni che era perfetto come location. Vicino al centro, al mare e alla stazione nonché alla superstrada che ci collega ad Urbino ed il resto dell’entroterra e, siccome la zona era adibita ad uso sportivo, abbiamo deciso di combinare lo sport con il divertimento (bowling, biliardo, calcetto, ecc…).

Sarò onesto… forse abbiamo un pò esagerato con le metrature perché è una realtà sproporzionata a quella del flusso fanese, fortunatamente nel tempo siamo riusciti a connetterci bene con l’entroterra.

Sport Park Pesaro Challenge,

Si può dire che lo Sport Park è la tua storia, hai iniziato da giovanissimo… di tutti questi anni c’è qualche ricordo che porti con te in particolare?

In trent’anni di attività sono davvero tanti i ricordi che mi fa piacere tenere a mente. Sicuramente tra tutti c’è il giorno dell’inaugurazione. Avevo 21 anni e mi stavo cimentando davvero in una grande avventura.

Dei progetti invece vorrei citare quello che portiamo avanti da ormai vent’anni con le scuole e che quest’anno ha coinvolto oltre 4000 studenti. Siamo riusciti a portare allo Sport Park ragazze e ragazzi da tutta la provincia per cimentarsi con il bowling in maniera gratuita e competitiva, un percorso nel quale è stato possibile far scoprire i valori sportivi e sociali della disciplina, dove ognuno ha rappresentato la propria scuola all’interno della manifestazione per una sorta di “campionato studentesco”. 

Vorrei però parlare anche di alcuni periodi bui, perché i ricordi non sono tutti rosei. Su tutti sicuramente gli anni della crisi del 2010-2011 e quelli della pandemia. Quando hai una struttura così grande i costi si fanno sentire anche se rimane chiusa, fortunatamente però dopo una crisi c’è sempre un buon momento. 

Sport Park Pesaro Challenge,

Con Pesaro Challenge invece? Com’è nato il rapporto e che cosa porterete all’evento di quest’anno?

Tutto è iniziato l’anno scorso, una volta usciti dalla pandemia. L’organizzazione di Pesaro Challenge ci ha contattato per un progetto che avevamo proposto online. Si trattava di una mini pista da bowling per l’esterno (la nostra intenzione era quella di realizzare una pista per garage, così da permettere alle persone di giocare a bowling anche con il lockdown”. L’unico problema che abbiamo riscontrato era quello dei birilli che andavano sistemati manualmente. Un problema che siamo riusciti a risolvere solo quest’anno tramite un sistema di leve che li riporta in posizione. E sarà questo l’evento che porteremo a Pesaro Challenge, così da permettere a grandi e piccini di giocare a Bowling con una pista che, pur essendo più corta e non regolamentare, mantiene comunque lo spirito di questo sport e che siamo sicuri farà divertire tantissimo i più piccoli. 

Santo Stefano Riabilitazione del Gruppo Kos a Pesaro Challenge: “Perché lo sport è salute”

Tra i sostenitori di Pesaro Challenge siamo lieti di avere il Gruppo KOS, a cui il Centro di Riabilitazione Santo Stefano di Pesaro fa riferimento e appartiene. Si tratta di un gruppo che risulta tra i leader in ambito sanitario e, nel caso specifico del centro di Pesaro, è una struttura accreditata e convenzionata per l’età evolutiva, con la peculiarità di fornire risposte riabilitative ai bisogni delle Famiglie di bambini con lo spettro autistico.

Una peculiarità decisamente importante, come ci spiega, all’interno della nostra intervista, il direttore dei Centri ambulatoriali del Santo Stefano Riabilitazione Gruppo Kos, Antonio Bortone.

Santo Stefano Pesaro Gruppo Kos, Pesaro Challenge,

Perché è importante questa peculiarità del Santo Stefano di Pesaro?

L’importanza è determinata dalla valenza che il nostro intervento riabilitativo può avere, sullo sviluppo inclusivo e sociale del bambino e della sua Famiglia.

All’interno del Santo Stefano di Pesaro opera un Team multiprofessionale. Ci sono figure medico-specialistiche, come quella del neuropsichiatra infantile o del fisiatra; ci sono figure sanitarie come lo psicologo, il logopedista, il fisioterapista, l’assistente sociale, il terapista occupazionale, il terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, l’educatore professionale; c’è anche un servizio specifico di audiometria, con esperti audiometristi e audioprotesisti, per la valutazione delle funzioni uditive.

Prendiamo proprio questo caso come esempio… Dov’è il beneficio? Semplice.

Intercettare precocemente eventuali disturbi sensoriali della funzione uditiva, consente di intervenire con strumenti compensativi o, nelle necessità clinicamente più complesse, inviando il bambino per una valutazione chirurgica per una protesi acustica. In questo modo si previene anche una ripercussione negativa sullo sviluppo cognitivo del bambino stesso, che una funzione compromessa potrebbe generare.

Per questi casi specifici, abbiamo uno stretto contatto col Centro Medico Foniatrico di Padova, usufruendo di una corsia preferenziale.

Lei come mai ha deciso di intraprendere questa strada?

Più che una strada per me è una storia, visto che svolgo questa professione da 36 anni. Quando ho scoperto la riabilitazione che, ai miei tempi era vista un pò come una “cenerentola” nella medicina, in quanto ancora poco conosciuta, mi sono incuriosito molto ed ho coltivato elettivamente l’età evolutiva. Ma oltre a queste attitudini personali, ha sicuramente avuto un grande peso, sulla mia scelta, l’efficacia che ho riscontrato dell’intervento riabilitativo, soprattutto se precocemente avviato, a fronte degli esiti altamente invalidanti che patologie complesse possono determinare. Oggi si sente usare spesso il termine “resilienza”; ebbene, in questo caso la riabilitazione può essere intesa come una risposta resiliente a un problema clinico che ha determinato una seria avversità nella vita di una persona.

Com’è nata invece la collaborazione con Pesaro Challenge?

Avendo un Centro ambulatoriale a Pesaro, il Gruppo KOS è molto interessato alle iniziative locali di un certo spessore e rilevanza sociale, proprio come nel caso di Pesaro Challenge. Così abbiamo intercettato e valutato subito come significativa questa manifestazione per le caratteristiche che il territorio le ha riconosciuto e così, senza ulteriori indugi, abbiamo deciso di essere presenti e compartecipare.

Vigilar e Pesaro Challenge: così tuteliamo l’evento di notte

Vigilar, società che dal 2000 è nel settore della vigilanza privata, è uno dei sostenitori di Pesaro Challenge. Si tratta di una realtà sempre in crescita e che nel 2023 conta circa 3000 clienti tra cui troviamo grandi aziende della nostra provincia e banche di carattere nazionale. Abbiamo così deciso di intervistare Alessandro Giuliani, titolare dell’azienda per farci raccontare la loro realtà…

Come nasce Vigilar? Da dove viene l’idea di creare questa realtà?

Quando ho deciso di creare Vigilar l’ho fatto perché vedevo che sul territorio c’era esigenza di una realtà come la nostra. I 4 istituti di vigilanza di allora, di cui 3 appartenevano allo stesso proprietario, a parere mio mancavano di tecnologia e innovazione (sia a livello di strumenti che di logiche ispettive). Così ho deciso di entrare in questo mercato con una società al passo coi tempi, che mettesse a disposizione dei suoi clienti tutto il supporto tecnologico possibile (dalle telecamere all’antifurto).

Una scelta più che giusta secondo me, anche visto che il primo giorno d’apertura abbiamo subito avuto il primo cliente, ovvero Biesse e da lì tutte le grandi aziende (tranne Scavolini) si sono poi collegate con noi. 

Quali sono i servizi che Vigilar offre ai suoi clienti?

Abbiamo diversi servizi che potremmo dividere in tre principali settori:

  • Centrale operativa: con impianti collegati ad un centro di comando operativo 24h su 24h dove due operatori monitorano, controllano e gestiscono le segnalazioni. Ad esempio: se scatta un allarme contattiamo il titolare per vedere se si tratta di un falso allarme, in caso contrario mandiamo una pattuglia di pronto intervento attiva 24h e per 365 giorni l’anno.  
  • Servizi ispettivi: tramite tag sul cellulare effettuato da una guardia in seguito al controllo su finestre e porta dell’attività, così da dimostrare che siamo passati oppure nel caso il cliente richieda un’ispezione di chiusura o di bonifica. 
  • Piantonamento fisso: attraverso guardie sia armate che non (a seconda della richiesta) che presidiano il luogo in maniera fisica come nel caso del pronto soccorso di Pesaro e Fano, nei supermercati o da Biesse (dove c’è un presidio anche notturno). 

In tutti questi anni di attività c’è un intervento che l’ha resa particolarmente orgoglioso?

Beh sicuramente sono orgoglioso della mia azienda ogni volta che riusciamo a sventare dei furti. Un po ‘ come accaduto l’anno scorso quando alla Sider Rottami siamo riusciti a mettere in fuga 12 rumeni sventando così un furto da centinaia di migliaia di euro. 

Come siete entrati in contatto con Pesaro Challenge?

Essendo abbastanza conosciuti e presenti sul territorio siamo stati contattati da Pesaro Challenge perché serviva loro un’agenzia che potesse tutelare e supervisionare tutto ciò che resta incustodito la notte al termine della giornata d’evento.

Dall’edilizia a Pesaro Challenge, il geometra Balzano: “La vita e il lavoro non sono poi così diversi dallo sport!”

Esattamente come Pesaro Challenge combina durante l’1-2-3 settembre tantissimi sport ed eventi, allo stesso modo la Balzano Consulting Group Stp Srl coniuga, all’interno della sua realtà, tantissimi aspetti e tematiche dell’edilizia con il mondo immobiliare. Per questo abbiamo deciso di intervistare il suo amministratore, il Geometra Giuseppe Balzano, per raccontarci la storia della loro realtà, di cosa si occupano e del perché abbiano deciso di collaborare con Pesaro Challenge.

Come nasce la vostra realtà? Da dove viene l’idea che porta alla nascita di questa società?

L’Idea di creare la Balzano Group è nata semplicemente dal mio amore per il mio lavoro. Mi sono diplomato come geometra ed ho voluto dedicare a questo titolo il mio lavoro e la mia vita, poi con la persistenza, la tenacia, la caparbietà ma anche la dedizione che mi appartengono, sono riuscito ad arrivare dove sono oggi, io, assieme al mio team. Questa realtà, che l’anno prossimo arriverà a 25 anni di ininterrotta attività tecnica, rappresenta tutta la mia passione per questo lavoro e tutta la volontà che ho impiegato per arrivare a ciò che rappresenta oggi: un’impresa con 12 tecnici tra studio e cantieri, oltre ad almeno 5 collaborazioni fisse con professionisti esterni (Ingegnere, Architetto, Termotecnico, Topografo, Esperto in sicurezza). A parlare di noi però è il nostro lavoro oltre alla nostra storia, negli ultimi anni ci siamo diramati su gran parte del territorio provinciale, attraverso i nostri attuali tre uffici ubicati a Pesaro, Montecchio e Urbino e da settembre faremo un altro grande passo… Ci sposteremo in una struttura di 700mq a Pesaro e amplieremo ancora di più i nostri servizi, con la creazione di un CSI Centro Servizi Immobiliari a 360°.

Di che cosa vi occupate adesso? E quali servizi ulteriori offrirete da settembre?

Il nostro studio di progettazione è composto da tecnici che seguono l’edilizia a 360°. Ci occupiamo di trovare l’impresa, richiedere le autorizzazioni per i lavori, sbrigare la parte burocratica, procedere con gli incartamenti fino al collaudo finale, seguire le ristrutturazioni, le nuove costruzioni, le realizzazioni di sistemi di approvvigionamento di energia da fonti alternative, pratiche per aperture di nuove attività e tanti altri svariati servizi. Possiamo anche occuparci per il cliente di aiutarlo ad avere l’accesso al credito e, in alcune occasioni, a cogliere determinate opportunità come nel caso dei vari bonus. Oltre a ciò effettuiamo anche perizie, ci occupiamo del catasto, delle successioni, della sicurezza nei cantieri, delle stime… insomma tutto ciò sia per privati che per imprese. 

Da settembre aumenteremo maggiormente i nostri servizi, i nostri clienti da noi troveranno tutto: dall’avvocato, il commercialista, l’assicuratore, il consulente immobiliare, il consulente energetico, il consulente del credito… ogni cosa. Non dovranno più andare avanti e indietro da un posto all’altro, avranno tutto in un unico punto, Balzano Group diventerà un centro servizi immobiliari incredibile che saprà rispondere ad ogni minima esigenza dei clienti, più di quanto facciamo già!

Giuseppe Balzano Pesaro Challenge,

In tutti questi anni di lavoro, c’è qualcosa che porta maggiormente con lei? Un ricordo che l’ha resa particolarmente orgoglioso?

Sicuramente sono tanti ma, senza andare troppo indietro nel tempo, un intervento fatto negli ultimi anni lo porto particolarmente con me. Si tratta di uno dei lavori più grossi che abbiamo fatto, un intervento di superbonus su 20 appartamenti in un fabbricato a pezzi che abbiamo rimesso completamente a nuovo: terrazzi, ringhiere, ascensore… lo abbiamo migliorato sotto l’aspetto sismico, energetico, della qualità architettonica, dell’approvvigionamento da fotovoltaico, gli infissi, lo abbiamo praticamente ricostruito. Ma ciò che mi ha reso orgoglioso, oltre all’intervento in sé, è il servizio che abbiamo saputo offrire, la presenza costante affianco al costruttore e al cliente, la capacità di utilizzare i bonus edilizi in vigore in modo ottimale, il risultato estetico e qualitativo finale che abbiamo donato all’immobile e soprattutto la soddisfazione di tutti i clienti che vivono quotidianamente in quello stabile. Questo risultato, oltre a rappresentare una grande soddisfazione per me e per la società, ci ha poi ripagato… perché quando si lavora bene il lavoro poi viene riconosciuto. E di fatto ci ha lanciato e ci ha fatto crescere (sia come uffici che come personale e richieste di interventi). Senza contare che poi le persone di me si fidano, sono una persona sempre disponibile e rispondo a tutte le chiamate in prima persona, non mi tiro mai indietro, ci sono sempre.

Il rapporto come Pesaro Challenge invece com’è nato?

Prima le ho parlato di quel grande lavoro di ristrutturazione. La sua perfetta riuscita è frutto dell’intera squadra che compone la Balzano Group. Come nello sport, anche noi abbiamo dovuto allenarci studiando le normative e le soluzioni migliori per terminare il lavoro, anche noi abbiamo dovuto fare sacrifici per arrivare alla fine, ma il momento in cui l’ultimo pezzo del ponteggio è stato smontato ho assaporato il gusto della vittoria proprio come fa lo sportivo sul traguardo della sua gara.

Ho deciso di collaborare con Pesaro Challenge perché la vita e il lavoro non sono poi così diversi dallo sport.

Ecco perché abbiamo deciso di stringere una partnership con loro ai massimi livelli, per poter avere una pubblicità forte e presente… basta aprire la brochure e guardare la prima pagina per capirlo! 

Poliplast Polistirolo: dal settore dell’imballaggio al ludico, 42 anni di storia

Gabriella Mangani, è una dei titolari di Poliplast, azienda storica del nostro territorio, con sede a Montelabbate, che nasce nel 1981. Grazie alla loro realtà e al loro lavoro si devono tantissime cose che avete già visto nei Pesaro Challenge precedenti e che vedrete all’evento dell’1-2-3 settembre. Dai totem al podio, passando per il backdrop (tanto per citarne alcuni). Così abbiamo deciso di intervistare Gabriella per raccontarci la storia di Poliplast e tanto altro…

Poliplast è un’azienda storica nel territorio, ci racconti come nasce e di cosa si occupa?

Tutto ha inizio nel 1981 con mio padre Mangani Graziano che, assieme ad altri soci, ha dato vita a questa realtà. Un’impresa che poi negli anni si è evoluta tantissimo, ha cambiato sede, ha incrementato la forza lavoro (sia in termini di personale che di macchinari) sino a giungere a ciò che oggi tutti conoscono e che si trova in via Mengaroni 1 a Montelabbate. 

Una bellissima evoluzione se si pensa a dove tutto è iniziato e cioè nel garage di mio padre, visto che lì Poliplast ha iniziato ad imballare i primi prodotti.

Erano di un’azienda dove mio padre lavorava come operaio e visto che a quel mobilificio serviva un’azienda di imballaggi mio padre ha deciso di pensarci lui poiché aveva le macchine adatte a questo tipo di lavoro e, avendo lavorato per anni all’estero in quel settore, si trattava di un campo che già conosceva.

Da lì poi è iniziata la nostra storia…

Oggi ci occupiamo sempre prevalentemente di imballaggio per spedizioni nel settore dei mobili, ma copriamo anche altri campi come quello della produzione di loghi o di intervento nel settore nautico, della vetrinistica fino ad arrivare al campo del recupero edilizio e a quello ludico, per il quale ci conoscono maggiormente nel territorio, essendo diventati in questo settore un’azienda di riferimento per prodotti d’evento come totem e oggettistica.

Poliplast Polistirolo Pesaro Challenge,

Quella di Poliplast è una realtà che vivi quindi da sempre… quando hai iniziato a farne parte? E cosa porti con te di tutti questi anni passati in Poliplast?

Ho iniziato a lavorarci sin da piccolissima, ricordo che andavo ancora a scuola e, durante le feste o d’estate, davo una mano a mio padre se non dovevo studiare. Così ho avuto modo sin da subito di imparare il lavoro di fabbrica e poi, una volta diplomata in ragioneria, sono stata inserita all’interno dell’azienda. Il tutto si è poi casualmente combinato ad una ragazza che, quasi in contemporanea al mio diploma, era andata in maternità e dunque si era liberato effettivamente un posto. 

Per quanto riguarda invece un evento particolare che porto come me in tutti questi anni di lavoro è sicuramente quello del 2 giugno 2020. Eravamo in piena pandemia e per la città di Pesaro ci era stato chiesto di realizzare una bicicletta in polistirolo che si illuminava di notte da posizionare alla Palla di Pomodoro.

Il rapporto con Pesaro Challenge invece com’è nato?

Si è sviluppato tutto sulla base di un rapporto nato per la questione ludica. Quindi dai totem al podio, passando per il backdrop alle spalle del palco dove sono posizionati i vari sponsor, fino a tanti altri oggetti (come il logo di Pesaro Challenge). Quindi l’abbiamo visto come un’opportunità per uno scambio reciproco. Da un lato noi abbiamo fornito a Pesaro Challenge una serie di oggettistica di cui avevano bisogno per l’evento mentre noi in cambio possiamo metterci in mostra all’interno di un evento così grande e dimostrare cosa siamo in grado di produrre sia in termini di prodotto che di qualità.

Squash Club Pesaro, la storia: dagli anni ’80 fino a Pesaro Challenge

Roberto Casicci presidente dello Squash Club Pesaro che parteciperà come realtà sportiva a Pesaro Challenge l’1-2-3 settembre, ci racconta in questa intervista della realtà storica pesarese che rappresenta e delle iniziative che proporranno a Pesaro Challenge.

Partiamo dalle origini di questa realtà sportiva. Lo Squash dopotutto è storia…

Si, lo Squash, come sport, nasce negli anni ‘80 e si sviluppa principalmente in quel periodo dove andava molto forte… un pò come il padel adesso. Poi, come ogni moda, col passare del tempo è un po ‘ calata anche se, attualmente, si sta cercando la passione verso questa disciplina attraverso i giovani (andando nelle scuole) grazie al sostegno del Ministero dello Sport e della Salute. Perché alla fine il futuro di ogni sport nel mondo è rappresentato dai giovani, quindi ora il nostro scopo principale è di farlo conoscere il più possibile alle nuove generazioni anche perché, a livello fisico, basta osservare la tabella delle attività fisiche per comprendere quanto sia tra gli sport più completi che si possano praticare.

Un discorso che vale anche per la realtà Pesarese immagino… quale storia c’è dietro il vostro Club?

Tutto ha inizio con Giorgio Tamburini, fondatore dello Squash Club Pesaro e attuale proprietario della Big Gym, che è stato il precursore di questo movimento sul nostro territorio e se oggi abbiamo questa realtà il merito è tutto suo.

Attualmente oltre ai nostri atleti ospitiamo, per cause esterne, anche una società di Riccione (poiché non hanno più un campo). Il beneficio di questa collaborazione lo noto ogni volta nei nostri giovani siccome i loro, per meriti sportivi, viaggiano già per l’Europa e questo spinge i nostri ragazzi a fare sempre di più per arrivare al loro livello. Quello che vorremmo fare infatti è aggregare i nostri atleti ai loro. 

Squash Club Pesaro, Pesaro Challenge,

Tu come sei entrato a far parte di questo mondo?

Io ho iniziato negli anni ‘90, giusto per per provare e poi,  siccome mi è piaciuto molto, mi ci son messo con anima e corpo. Sono stato un agonista abbastanza quotato in Italia mentre ora sono in quota 60, quindi lo pratico solo con i veterani o magari, nel caso di un torneo assoluto, per aumentare i partecipanti… perché comunque ormai non reggo più il passo dei giovani.

Cosa ti porti dietro di questo sport fino ad oggi?

Sicuramente le trasferte! Si partiva con grandi macchinate e pulmini e per noi, da ragazzi, oltre alla bellezza di giocare fuori era sempre un motivo di festa. Qualcosa che vedo anche adesso nei ragazzi che iniziano a praticare questo sport e che vanno magari all’estero a fare gli europei a squadre. Ciò permette loro di aggregare in un modo non indifferente così come, alla fine,  avviene in tutti negli sport giovanili.

Quando viaggi per il mondo ti diverti sempre. Ovviamente una volta in campo devi essere serio e professionale ma tutto il resto del tempo e del viaggio è fatto di svago e di emozioni uniche che ricorderai per sempre..

Pesaro Challenge invece come si inserisce nel vostro percorso?

Nasce tutto dalla conoscenza con Francesco. Ci siamo visti per la prima volta in spiaggia a un torneo di beach tennis e da allora ci siamo sempre tenuti in contatto. Da lì ho parlato con la federazione (anche per via del programma del Ministero nei confronti dei giovani) per poter portare la nostra realtà all’interno di Pesaro Challenge vista l’opportunità che offre di mettere in contatto lo sport e i giovani. Vorremmo portare, per l’evento, più tecnici federali possibili oltre ad un gonfiabile per i bambini dove far praticare loro lo Squash.

Come Squash Club Pesaro siamo prontissimi per quest’anno e con la testa già pensiamo all’anno prossimo visto che vorremmo organizzare un vero e proprio torneo.

Onestamente? L’avremmo voluto fare già da quest’anno ma la federazione aveva già preso impegni per un altro evento internazionale durante i giorni in cui si svolge Pesaro Challenge e dunque non è stato possibile. Ma l’anno prossimo faremo di tutto per realizzarlo!

Cinzia Signoretti di Fantasticane a Pesaro Challenge: “Lo sport è di tutti, anche degli amici a 4 zampe!”

Pesaro Challenge è un evento adatto a tutti e non parliamo solo di grandi e piccini ma anche dei nostri amici a quattro zampe! Per questo ringraziamo Cinzia Signoretti, educatrice cinofila professionista, con la quale collaboriamo, che ci ha permesso di dedicare aree ed iniziative anche a loro.

Cinzia Signoretti ha due centri tra Pesaro e Acqualagna ed ha messo in piedi una vera e propria guida all’educazione dove, alcuni consigli, sono tranquillamente reperibili online. Un progetto così interessante che è diventato virale, la sua pagina “Fantasticane” infatti vanta più di 100.000 followers sia su Facebook che su Instagram.

Cinzia Signoretti Fantasticane Pesaro Challenge,

Come mai hai deciso di intraprendere questo percorso?

Perché voglio aiutare le persone ad aiutare a loro volta il mondo del cane. Tutto ciò che faccio, dai corsi ai consigli, ha un linguaggio semplice che permette a chiunque di avvicinarsi e comprendere il proprio cane. Oltre a ciò suggerisco anche prodotti e integratori per l’alimentazione in quanto laureata in cinotecnica con un master in alimentazione veterinaria.

Bisogna capire ciò che spinge il cane a comportarsi in un determinato modo. La classica mentalità del “io sono sono il capobranco quindi io comando” è sbagliata! Ma se nessuno ti insegna la mentalità giusta da avere con i nostri amici a 4 zampe difficilmente la si cambia.

Immagino che tu abbia sempre avuto un cane…

Uno? Io ne ho sempre avuti almeno 5 o 6. Con loro ho vissuto la mia vita (personale e anche sportiva). Adesso ad esempio mi sto preparando per un mondiale di Bike in Germania avendo un cane da sprint. Oltre a ciò con loro pratico anche il canicross e ho fatto l’istruttore per cani da soccorso. Io faccio ciò che insegno, tutto assieme ai miei cani. 

C’è qualcosa, di questo percorso di vita, che porti con te in particolar modo?

Un evento che porto nel cuore è sicuramente la ricerca di una persona scomparsa con una disabilità che abbiamo ritrovato.

Cosa porta invece Cinzia Signoretti a Pesaro Challenge?

Partecipo per far sapere alla gente come si vive e come si comunica con i cani. Per dire loro che non si tengono in garage ma nemmeno in giardino, che non si comprano per bellezza. Per far capire alle persone che il cane ha bisogno di essere educato e che per farlo servono delle competenze, prenderlo solamente non basta perché non è una cosa che si impara da un giorno all’altro.

Pesaro Challenge è una manifestazione sportiva, come si collega al mondo dei cani?

Il punto è proprio questo, i cani e le sport. Le persone devono capire che un cane ha bisogno di attività fisica esattamente come noi e che non basta soltanto farlo uscire per fare i bisogni. Quindi vorrei far capire loro che si può praticare sport assieme al proprio cane. 

A Pesaro Challenge quindi ci sarà una postazione dalla quale cercherò di far capire proprio questo, oltre al comportamento e al rapporto da avere con gli amici a 4 zampe.

In particolar modo mi concentrerò, visto il nostro territorio, sul come si può insegnare ai cani la ricerca del tartufo.

A tutto questo poi si aggiungerà anche la sfilata (esattamente come l’anno scorso) con i cani sul palco (sia di razza che meticci). Questa volta però, oltre al cane più simpatico e al più bello, ci sarà anche il concorso “tale e quali” dove sarà premiato il cane che più assomiglia al padrone.

Cinzia Signoretti Fantasticane Pesaro Challenge,

Un’ultima domanda… c’è qualche consiglio in particolare da tenere a mente?

Sarebbero tante le cose da dire. Innanzitutto che sgridare un cane non serve a niente e poi che ci sono tanti nuovi studi che ci aprono un mondo sulla loro mentalità. Ad esempio è ormai provato che lo scodinzolio non significa sempre che il cane è felice, bisognerebbe vedere in che verso scodinzola, la frequenza e tanto altro.

Per questo a Pesaro Challenge cercherò di chiarire il più possibile tutto ciò che bisogna tenere a mente sul mondo dei nostri amici a 4 zampe.

Pisaurum Young Riders e Pesaro Challenge insieme per una nuova generazione di ciclisti!

Se Pesaro è la città della bicicletta, Pesaro Challenge non può essere da meno! Per questo siamo felicissimi della nostra collaborazione nata dal rapporto con Massimo Umbri, fondatore della realtà ciclistica Pisaurum Young Riders dove attualmente riveste la carica di consigliere, oltre ad essere membro della Federciclismo provinciale.

Una realtà che per il territorio pesarese è tanto storia quanto tradizione, come lui stesso ci racconta…

Basterebbe il nome per descrivere Pisaurum Young Riders no?

Si esatto. Pisaurum Young Riders è una realtà pesarese storica che c’è sempre stata, così come la tradizione delle squadre giovanili sul nostro territorio anche se, per un periodo, questa bellissima abitudine si è interrotta a causa della mancanza di vivaio. Fortunatamente è un trend che si sta invertendo in questo periodo, seppur il calo rispetto al passato sia comunque evidente. Però siamo riusciti a ripartire lo stesso, con un vivaio di ragazzini sempre più in crescita e che comprende bambini d’età giovanissima come quelli di 6 anni ma anche più grandi come i 13enni. Presenze fondamentali per cercare di ricostruire il ciclismo a Pesaro.

Il problema che riscontriamo oggi però non riguarda solo il ricambio generazionale ma anche la mancanza di istruttori e di amanti del ciclismo. Quello che stiamo provando a fare come Pisaurum è rispolverare il ciclismo, magari contattando ex atleti e amanti di questo sport per tramandare questa passione.

Parlando di passione appunto… la tua da dove nasce?

La mia è una passione di famiglia. Prima di me correvano già mio padre e mio zio. Poi tra fratelli e cugini c’è stato un periodo in cui eravamo in 7 addirittura. La moglie di mio fratello è stata Azzurra per 9 anni, ha fatto 3 tour de France e 5 giri d’Italia. Poi per ultimo c’è mio figlio che è l’ultimo Umbri che cavalca la bicicletta. Diciamo quindi che è qualcosa che tramandiamo di generazione in generazione.

Io sono cresciuto in una famiglia contadina e per me avere una bicicletta era qualcosa di bellissimo poi, quando ci siamo trasferiti a Pesaro nel 1964 (che ancora non aveva tutti questi abitanti) ho vissuto la città come una pista ciclabile gigante. Non c’erano le macchine o il traffico di oggi e nemmeno case o palazzi. Quindi per un amante della bicicletta questo significava poter sfrecciare ovunque senza i limiti di oggi.

Pisaurum Young Riders, Pesaro Challenge,

Come nasce invece il rapporto con Pesaro Challenge?

Siamo stati contattati da Francesco Troiani che ci ha parlato dell’evento e abbiamo deciso di aderire per poter ampliare la società e mostrare ai ragazzi di Pesaro che c’è anche questo sport oltre al calcio, al basket e via dicendo. Quindi parteciperemo per provare a ricostruire il ciclismo pesarese partendo dal far divertire ragazzi sia con la pratica che con la conoscenza di questo sport.

Allestiremo una gimkana dove potranno provare le bici da corsa o le mountain bike. Saremo ovviamente attrezzati con bici di diversi tipi e di varie misure così da averne a disposizione per tutti.

Faremo vivere loro questo sport ma anche conoscere la storia di Pisaurum Young Riders.

Se ti chiedessero un tuo sogno invece? Cosa risponderesti?

Il mio sogno nel ciclismo è quello di guidare i miei ragazzi verso il successo in questo mondo sportivo, così da condividerli con loro. Per dire… mio figlio ormai ha 22 anni e quindi adesso si autogestisce, fino a 3 anni fa però lo accompagnavo e lo allenavo io arrivando, con lui, anche a vincere parecchio (sia su pista che su strada). Una volta però che un giovane ciclista, come nel caso di mio figlio, supera i 18 anni, Pisaurum Young Riders si stacca, perché diventa compito dell’atleta decidere del suo futuro siccome quella che prima era una passione può trasformarsi in un vero e proprio lavoro. Ma ripeto… a quell’età è il ciclista a dover fare delle scelte. Per questo anche se fossimo in grado di accompagnarli oltre non lo faremmo. Il nostro sogno è quindi quello di accompagnare questi ragazzi verso la porta del professionismo e del successo per poter poi gioire dei loro successi. Pensiamo infatti che sia questo il vero premio per noi che facciamo volontariato.

PJ Investigation a Pesaro Challenge: tra steward e corsi di sopravvivenza

Alessandro Gili, socio di PJ investigation di Pesaro, è l’uomo che, assieme alla sua agenzia di security e a tutto il suo staff, garantisce la sicurezza di Pesaro Challenge durante i suoi giorni d’evento, esattamente come lo farà anche quest’anno l’1-2-3 settembre. Oltre a ciò Alessandro ha in serbo per tutti coloro che verranno a Pesaro Challenge anche una novità che li metterà al centro dell’iniziativa, facendo vivere ai presenti una vera e propria esperienza tra lo sport e la sicurezza. Di cosa stiamo parlando? A raccontarcelo è proprio lui, prima però scopriamo che cos’è PJ Investigation e cosa c’è dietro il mondo della sicurezza agli eventi…

Come e quando nasce la vostra realtà?

Pj nasce nel 2010, viene fondata da mio suocero che è stato per 35 anni nei carabinieri (svolgendo anche missioni all’estero) e che, dopo essere andato in pensione nel 2009, ha deciso nel 2010 di aprire un’agenzia investigativa in ambito familiare… quindi parliamo di indagini inerenti la fedeltà coniugale, il controllo di minori ma anche penale (relativamente ad attività investigative) attraverso avvocati che chiedono magari una consulenza tecnica per un caso (visto che ha lavorato anche con i ris di Roma).

E questa è stata Pj fino al 2012 quando poi, grazie alla licenza ottenuta, si apre al mondo della sicurezza anche nell’ottica del fatto che Pesaro fosse sprovvista di una vera e propria agenzia. Così assumendo vari ragazzi che facevano i buttafuori Pj inizia ad occuparsi della sicurezza agli eventi, nei locali notturni e nelle spiagge arrivando, ad oggi, a contare circa 90 operatori a contratto a chiamate operando sia sul territorio pesarese che romagnolo (dove abbiamo abbastanza radicato la nostra attività).

Inoltre offriamo anche un servizio di steward e antincendio (persone che hanno attestati di alto rischio) autorizzati a intervenire prima dell’arrivo dei vigili del fuoco.

Pj investigation Pesaro Challenge sicurezza,

Una figura che si è evoluta nel tempo anche a livello legale…

Si, infatti quella del buttafuori era una figura che fino al 2009 non era è stata ancora professionalizzata, bastava solo mettere in regola la persona però non c’era un vero e proprio regolamento e questo causava non poche incomprensioni. Poi il Ministero, finalmente, ha deciso di tutelare sia noi che coloro che ci assumevano ed ha predisposto un corso di 90 ore obbligatorie per legge da svolgere tramite l’agenzia o il locale. Inoltre adesso è prevista l’iscrizione alla Prefettura perché devono sapere per chi lavori. Infatti noi, prima di ogni attività, dobbiamo comunicare chi andrà a lavorare e in quali locali. Una misura non di poco conto visto che ha permesso di mandar via le “mele marce” da questo mondo poiché chi ha precedenti non può iscriversi in prefettura.

Tu come hai deciso di entrare in questo mondo?

Ci sono entrato nel 2014… prima lavoravo in una società che gestiva alberghi. La parentela poi mi ha portato in Pj perché mio suocero si stava ampliando in vari settori e mi aveva chiesto di dargli una mano. Onestamente ci ho pensato un pò prima di accettare perché ero molto legato al mondo del turismo ma alla fine, intorno al 2013/14, ho accolto la sua proposta ed ho iniziato a seguire dei corsi di investigazione e dei master per formarmi al meglio. Devo ammettere che è un settore che mi è piaciuto molto e in cui mi sono trovato a mio agio… forse per il fatto che ho la capacità di essere tranquillo sin da subito con persone che magari si aprono completamente con te, anche su aspetti imbarazzanti, e io dimostro loro di essere in grado di comprenderli (quasi come uno psicologo). Non è qualcosa di scontato e penso che questo mi abbia inorgoglito molto sino al punto di farmi scegliere questo come mio mestiere.

Pj investigation Pesaro Challenge sicurezza,

Pesaro Challenge invece?

Tutto ha inizio circa 3-4 anni fa, perché a Pesaro Challenge servivano degli steward formati e adatti a grandi eventi come che sapessero lavorare in termini di sicurezza e controllo.

Così nasce il contatto con Francesco e iniziamo a parlare del progetto Pesaro Challenge. Lo abbiamo sposato subito sia perché ci sembrava interessante sia perché coinvolgeva realtà sportive di ogni settore del territorio.

Inizialmente ci erano state richieste 5 persone, poi l’evento si è allargato e siamo arrivati a 6. 

Quest’anno ci sarà una novità però…

Si esatto, oltre alla collaborazione inerente il personale, abbiamo pensato, da quest’anno, di fare dei veri e propri corsi di sopravvivenza visto che il nostro è un territorio (anche) collinare e dunque il San Bartolo si addice per questo tipo di avventure per persone che vanno dai 18 fino ai 60 anni.

Faremo dei corsi che spiegheranno come avventurarsi in determinati percorsi, che aiuteranno a capire cosa si può fare e quando, come comportarsi se non si ha dell’acqua, strumenti, telefoni… Daremo insomma delle linee guida per le persone che vogliono affrontare questo tipo di percorso mettendo a loro disposizione un personale qualificato che viene da Roma e che fa questo tipo di attività. Inoltre, a chi si iscriverà, daremo anche una maglietta e dei gadget come ricordo per l’avventura vissuta con noi.

Pesaro Balla: 25 anni di storia e di campioni italiani raccontati da Fiorenzo Filippini

Fiorenzo Filippini, originario Mombaroccio e natio di Tavullia, assieme alla moglie Ana Ghezuroiu, porta avanti la realtà di “Pesaro Balla” in quel di Montecchio e, assieme a Pesaro Challenge, arricchisce le serate dell’evento con uno spettacolo di danza mozzafiato, proprio come accadrà anche quest’anno la sera del 2 settembre.

“Sarà un evento speciale visto che coglieremo l’occasione per festeggiare i 25 anni della nostra associazione” racconta Fiorenzo Filippini che poi ci parla anche della sua realtà.

Che storia e che realtà c’è dietro questi 25 anni?

La nostra associazione si occupa di danza sportiva a tutti i livelli e per tutte le diverse discipline, così come della danza di coppia. Viene diretta da me e da mia moglie, in uno spazio abbastanza grande (abbiamo 6 sale che vanno dai 100mq ai 250mq).

Abbiamo atleti che provengono da tutto il territorio della provincia (e qualcuno anche dalla vicina Romagna) che, con nostra grande soddisfazione, partecipano anche a competizioni nazionali e internazionali (per un totale di 20 coppie che competono ed un’età variabile dai 35 fino ai 76 anni). Siamo specializzati nelle danze sportive e di coppia ma a livello sociale trattiamo tutte le discipline. Facciamo lezioni sia collettive che su appuntamento.Attualmente abbiamo 8 coppie di campioni italiani. Un dato che ci dice che stiamo lavorando bene anche a livello agonistico oltre che sociale.

Da dove nasce questa passione?

L’ho sempre avuto fin da ragazzo anche se solo a 16 anni ho iniziato ad andare a scuola di ballo e a praticare questa disciplina in maniera professionale facendo competizioni nazionali. 

Tutto è nato grazie ad un mio amico nel 1976, mi aveva portato con lui perché si vergognava ad andare da solo a lezione e da lì non ho mai più smesso. Così ad un certo punto, quando ho capito di voler trasmettere la mia passione agli altri, ho dato vita a questa splendida realtà che porto avanti con mia moglie da più di vent’anni ormai.

Ovviamente prima c’è stato tutto un percorso formativo, anche a livello tecnico (non solo sportivo). Ho cominciato a studiare con l’associazione nazionale maestri di ballo e nel 1986 (anno nel quale ho dato il mio primo esame tecnico) e da quella volta lì ho continuato a studiare con la Scuola dello Sport del CONI fino a diventare un tecnico federale. Oltre alla scuola poi, da 13 anni, prima con il CONI, e ora con il Ministero Sport e Salute, mi occupo di danza sportiva al carcere di villa fastiggi, per danza sportiva.

Pesaro Balla Fiorenzo Filippini Pesaro Challenge,

Pesaro Challenge invece com’è arrivata alla vostra realtà?

Il rapporto nasce perché io sono presidente provinciale dell’ente di promozione sportiva del CONI e di Sport e Salute che si chiama Centro Sportivo Educativo Nazionale (C.S.E.N.). Si tratta del primo ente in Italia per maggior numero di associazioni archiviate (circa 110 comitati provinciali in tutta Italia). Così diciamo che è nata la collaborazione con Pesaro Challenge e l’ente sportivo per la divulgazione dello sport e l’inserimento dei giovani e meno giovani in questo fantastico mondo.

La collaborazione con Pesaro Balla dunque è stata una conseguenza tanto naturale quanto bella. Per noi è un’occasione di mostrarci, presentarci e fare una serata di esibizione di danza sportiva (quest’anno alla sera del 2 settembre) nel cuore della città (ovvero la Palla di Pomodoro). Oltre a ciò ci sarà anche uno stand del C.S.E.N. per dare sia informazioni a riguardo che spazio, alle nostre affiliate, per partecipare.

Già l’anno scorso è stata una bellissima serata, quest’anno aggiungiamoci anche il fatto che festeggiamo 25 anni… sarà una serata indimenticabile!

Pesaro Challenge e Pesaro Athletic Field insieme per un evento unico in Italia!

Mattia Rossi, 27anni di Pesaro, fondatore e team manager di Pesaro Athletic Field porterà, di nuovo, assieme alla sua realtà sportiva, l’atletica a Pesaro Challenge .

Quest’anno però ci sarà un evento unico in Italia, che si terrà nei giorni dell’1-2-3 settembre. A raccontarci dell’evento ma anche della sua storia e della sua esperienza in questa fantastica disciplina è lo stesso Mattia…

Pesaro Athletic Field Pesaro Challenge Mattia Rossi,

Come inizia la tua avventura nell’atletica?

“Ho intrapreso questo percorso facendo atletica nel 2010 e poi man mano mi sono appassionato alla disciplina e ho fatto le mie esperienze. Poi, nel 2017, quando Pesaro è stata capitale dello sport l’assessore Della Dora chiese se c’era qualcuno disposto a cogliere la sfida di rilanciare l’atletica pesarese. Da quei 5 che eravamo, io, l’ex atleta Valeria Fontan e Luca Tornati (attuale nostro presidente) siamo arrivati al 2019 con una 40ina di iscritti (under12) per poi decidere di renderla un’attività assoluta anche per i più grandi ed arrivare al record di 240 tesserati dell’anno scorso. 

Una gara complicata prima della svolta…

Eravamo una società nuova che mancava da 25 anni sul territorio. Mancavano i tecnici principalmente e infatti oggi siamo tutti giovani (noi che alleniamo) assieme a Valeria o a qualche insegnante di educazione fisica che viene da fuori. La grande svolta è arrivata nel 2017 con l’evento di lancio “street track race” ovvero una gara di pista però su strada così da farci vedere da tutti (anziché rinchiudersi nel classico circuito di gara) e far vedere alle persone cosa vuol dire andare ai 40 km orari (quasi). E infatti da allora hanno iniziato ad aumentare il numero degli iscritti e, di conseguenza, anche le nostre attività nei vari settori tecnici (prima era solo velocità, adesso copriamo quasi tutte e 20 le discipline dell’atletica).

 

Pesaro Athletic Field Pesaro Challenge Mattia Rossi,

Così avete visto una vetrina per l’atletica anche in Pesaro Challenge?

Esatto. L’anno scorso a Pesaro Challenge abbiamo disegnato un rettilineo a terra, facevamo fare delle gare tra blocchi e ostacoli, o usare attrezzi del gioco-bambini (come i mini giavellotti), riuscendo a portare circa la metà di discipline dell’atletica all’evento. La sera invece alcuni atleti hanno messo su le scarpe da ginnastica e hanno fatto degli sprint.

L’evento che porteremo quest’anno però sarà unico in Italia per il mondo dell’atletica, se cercate infatti non ne troverete altri di questo tipo…

Ovvero?

Pesaro Challenge ci ha lanciato la sfida e noi abbiamo deciso di accoglierla!

Riporteremo lo “Street track race” in città ma, anziché ragazzi della nazionale, abbiamo deciso di invitare società grandi per mettersi in mostra su via Nazario Sauro, in una pista affascinante, sia per chi corre che per chi guarda, a pochi passi dal mare. Sarà una gara dai 30 metri a 60 metri. L’idea è quella di trasmettere l’entusiasmo ai presenti di chi pratica l’atletica, soprattutto ai bambini, visto che è una disciplina sempre meno presente nelle scuole.

Mi immagino già un bambino che durante Pesaro challenge vede correre davanti ai suoi occhi gente che fa campionati nazionali e di poter poi partecipare anche lui, esattamente come fanno i grandi. 

Inoltre mostreremo anche le altre discipline come l’anno scorso e staremo in mezzo alle persone per fargli conoscere l’atletica oltre alla tv durante le olimpiadi. 

Pesaro Athletic Field Pesaro Challenge Mattia Rossi,

Avete uno slogan?

Ovviamente: “Pesaro Athletic fFeld dove amerai l’atletica” perché si tratta di uno sport individuale solo al momento della gara ma durante tutto ciò che precede quel momento si trovano amici che condividono la tua stessa passione. Come diceva Pietro Mennea: “Una corsia nell’atletica c’è sempre per tutti”. Ognuno qui può trovare il suo spazio e una disciplina per la quale è più portato. Puoi non essere veloce nella corsa però magari sei un fenomeno nel lancio del giavellotto o del peso (ad esempio). Inoltre imparerai che ti devi sempre divertire e non devi mai mollare. Simone Ceccarelli lo dimostra… Ha battuto Jacobs! Era 270esimo nel ranking e l’anno dopo è entrato nei top del mondo. L’Atletica è questo, ti insegna a crescere e il tuo sudore e il tuo tempo ti dicono quanto ti sei impegnato mettendoti in competizione con te stesso.. “Migliorarsi sempre” questa è la più grande lezione che ti insegna l’atletica.

Il baseball pesarese e nazionale raccontato da Paolo “Vanno” Vannini

Paolo Vannini, per tutti “Vanno”, è pesarese che ha reso possibile portare il mondo del baseball a Pesaro Challenge. Vanno è responsabile del settore giovanile del Baseball Club Pesaro, delegato regionale per la FIBS e referente scolastico per tutta la regione Marche, nonché coach della nazionale italiana di baseball 5. La sua tessera, come tecnico, nel mondo del baseball marchigiano è la numero 31, il suo primo esame risale al 1981.

Il profilo perfetto quindi per raccontarci del mondo del baseball sul nostro territorio e in Italia.

Partiamo infatti proprio da questo… qual è la situazione del baseball sul nostro territorio (locale e nazionale)?

A livello locale stiamo scontando i due anni di post pandemia come ogni altro sport. Anche se noi durante la pandemia siamo stati gli unici, assieme al tennis, che hanno potuto fare i campionati perché fino a ultimo dpcm di Draghi non eravamo considerati sport di contatto.

A livello italiano noi, come movimento del baseball, abbiamo puntato molto sulle scuole, con progetti e programmi, per coinvolgere i ragazzi (magari in modo semplificato per far comprendere intanto l’etica del gioco). 

A livello regionale, reduci dal torneo delle regioni della settimana scorsa, le società lavorano bene, stiamo però soffrendo il gap generazionale e la poca visibilità. 

C’è da dire però che finalmente il baseball è tornato nei campionati studenteschi. Due settimane fa infatti si sono svolti i giochi studenteschi (anche se in quel caso si è trattato di baseball 5, B5). 

Purtroppo soffriamo della mancanza di visibilità. Ci basiamo su Fibs Channel TV, un canale youtube gestito dalla federazione, ma non abbiamo spazio su sky o altre tv private se non quando si parla di macro eventi e su questo aspetto la Federazione è impegnata per migliorare la visibilità della disciplina. 

Anche perché a livello europeo, per dire, l’under 12 (quindi i 2011-2012 di oggi) è stata per 6 anni consecutivi  campione d’Europa. Quindi è un movimento che sta iniziando ad avere radici solide che sarebbe giusto mostrare e valorizzare il più possibile.

A te invece? Com’è nata questa passione?

Per curiosità. Quando avevo 12 anni, volevo prendere in giro mio fratello che ci stava giocando. Io all’epoca facevo judo e un giorno portarono il baseball a scuola, così ho iniziato a praticarlo e sono finito con il dividermi tra i due sport: judo d’inverno e baseball in primavera. Poi alla fine è diventata la mia passione principale, ho fatto tutto in questo mondo: giocatore, allenatore e dirigente. Come presidente del Baseball Club Pesaro sono anche riuscito a portare 4 partite del campionato del mondo qui in città nel 1988 ed è stato un fatto, perché mai una società di serie C in Italia ha ospitato un simile evento. Tutto ciò è stato fondamentale per “rivitalizzare” il movimento del Baseball Pesarese con il rifacimento del campo alle 5 torri portandolo a norma internazionale anche se poi, dal 1988 ad oggi non è stato più toccato ed ora, con il comune di Pesaro e i fondi del Pnrr prende nuovamente vita con un ammodernamento. Di fatto si realizza una vera e propria cittadella dello sport con la dominante del  Baseball.

Anche perché attualmente la squadra milita in serie C in testa alla classifica con giocatori tutti “made in Pesaro” frutto del nostro vivaio. Quindi riteniamo sia importante dar valore ad una passione che nasce, cresce e si sviluppa sul nostro territorio.

E a Pesaro Challenge come ci siete arrivati?

Beh siamo arrivati prima ancora che si chiamasse Pesaro Challenge. All’epoca era ancora “attacco al centro”, parliamo del 2017. Il buon Francesco Troiani aveva avuto questa bellissima idea di portare lo sport in piazza del popolo… tutti gli sport! E quindi anche noi. Così abbiamo portato un “tunnel pneumatico” dove far provare le battute di baseball ai ragazzi. 

Voglio dare un gran merito a Francesco, è stato davvero lungimirante. Ha dato vita ad un evento che mostra alla città il 99,99% delle offerte sportive del nostro territorio ed è quello di cui i più piccoli hanno bisogno oggi, ovvero della multisportività. A Pesaro Challenge possono conoscere tutti gli sport, anche quelli “di nicchia” e praticarli tutti, anche perché alcuni possono essere frequentati contemporaneamente, come facevo io alternando Judo e Baseball ai miei tempi.  Lo dico spesso ai genitori che per me va bene anche vedere il ragazzo allenarsi una sola volta a settimana se durante l’anno pratica un altro sport, tanto il nostro campionato inizia dopo Pasqua (quando solitamente gli altri finiscono). 

Novità per quest’anno all’evento?

Ho proposto a Francesco di fare un torneo solo per gli studenti durante Pesaro Challenge. Un torneo di baseball 5. Ogni squadra ha 8 giocatori (4 femmine e 4 maschi), di cui 5 in campo dove 2 devono essere dello stesso sesso. Il campo è più piccolo di un normale campo da baseball (si parla infatti di un 20mx20m), il gioco è più rapido, risulta molto inclusivo e una partita dura 15-20 minuti al massimo (mentre il Baseball ha tempi decisamente più lunghi). Cosa importante è che il Baseball 5 “lo puoi giocare ovunque”. L’idea sarebbe quella un torneo che possa coinvolgere tutti, bambini, adulti, anziani… vogliamo che giochino tutti con noi, anche gli spettatori. Così potranno comprendere quanto questo sport sia bello e divertente.

Nuoto d’a-mare: tra gare e corsi di sicurezza con Michele Totaro

Michele Totaro, 31 anni, socio fondatore di Filosport (di cui è segretario) e organizzatore, assieme a Pesaro Challenge, dell’evento “nuoto d’a-MARE”. 

Michele è un ex atleta di nuoto, ha partecipato a varie manifestazioni nazionali sia come atleta di distanza che di velocità (sia piscina che mare) e porta avanti da una vita questa sua passione per il nuoto.

michele totaro pesaro challenge nuoto d'a-mare,

Partiamo quindi da Filosport e conosciamo un pò questa realtà…

“Filosport è nata all’università assieme ad altri studenti per poter portare le nostre passioni a livello tecnico oltre che atletico. Un esempio è la manifestazione in mare che si svolge durante Pesaro Challenge e che viene anche dalla mia cultura marittima natale (essendo di Manfredonia). E attraverso questa manifestazione (e le altre che svolgiamo con Filosport) cerchiamo di trasmettere le nostre passioni. In questo caso (quello di “nuoto d’a-MARE”) si tratta di gare per far conoscere il mare anche a chi viene dalla piscina perché, da nuotatore posso dirlo, nuotare in acque libere è totalmente diverso. Oltre a ciò aiutiamo anche a conoscere il mare per creare sicurezza sui temi che, spesso, durante l’estate si fanno più sentire. Infatti, purtroppo, anche l’anno scorso abbiamo avuto dei morti in mare e queste manifestazioni servono appunto per prevenire ciò, facendolo conoscere e vivendolo a 360°.”

La differenza con la piscina è solo questa? O ci sono altre differenze?

Da atleta la differenza non è soltanto una questione di pericolo. Tra piscina e mare ci sono tantissimi fattori che le rendono diverse. Penso al vento, alle correnti, al moto ondoso, al sole o alla fauna e flora marina (meduse, alghe, ecc). Ma anche il semplice guardare sott’acqua che per alcuni può sembrare una piccolezza ma in realtà è un importante fattore che determina la prestazione sportiva. Di fatto in mare c’è bisogno di attenzione oltre che di preparazione atletica, bisogna concentrarsi tanto sul nuotare quanto su tutto ciò che ci circonda.

Dal punto di vista della sicurezza invece, essendo un bagnino ed avendo avuto molti ragazzi, cerco, assieme a Filosport, di trasferire la cultura e la consapevolezza che possa far comprendere loro dove sono, poiché già essere consapevoli di che cos’è il mare aiuta davvero tanto a ridurre i rischi.

E Pesaro Challenge in tutto questo?

Beh devo ringraziare Francesco Troiani assolutamente, con lui ci siamo trovati subito perché è una persona che cerca molto chi ha la sua stessa passione e così ci siamo conosciuti, da lì è nato subito un dialogo molto costruttivo e io avevo proprio bisogno di persona con più esperienza organizzativa di me con la quale combaciare le mie tante energie, così lui è stato super disponibile a darmi una mano e io viceversa, dando vita a questo rapporto che si basa molto sull’aiuto reciproco che, secondo me, è la base per i rapporti migliori e duraturi.

Da qui “nuoto d’a-MARE”?

Si, esatto. Si tratta di una gara di nuoto nata da una conoscenza (quella di Francesco) che poi, nel sognare qualcosa da fare insieme, si è andata a creare. Letteralmente un sogno che diventa realtà. Anche perché a Pesaro una gara di nuoto in mare non veniva fatta da tantissimi anni e quindi è anche un motivo di orgoglio per entrambi.

Ora sto lavorando anche con la UISP per far entrare la gara nel circuito nazionale Uisp così da poter richiamare anche nuotatori dall’esterno di Pesaro visto che l’anno scorso erano quasi tutti nostrani o dei dintorni (Fano, Rimini, ecc…).

michele totaro pesaro challenge nuoto d'a-mare,

Un consiglio a chi vuol nuotare in mare?

Assolutamente gli consiglio di iniziare con chi già conosce il mare e di non iniziare mai da soli… sempre accompagnati! Perché il mare sembra innocuo ma non bisogna mai prenderlo sottogamba, ha sempre qualcosa da insegnarci. Quindi fatelo sempre in compagnia con persone che hanno la vostra stessa passione.

Da Pesaro verso il Mondo: Daniele Grassetti è in cammino da 13 mesi. “Obiettivo? 10.000 km di trekking”

Il trekking per noi di Pesaro Challenge è un simbolo: sport e natura, salute e ambiente… tutto questo si ritrova all’interno di una passeggiata (più o meno complicata) tra i fantastici paesaggi che il nostro territorio offre.

Una meravigliosa esperienza che siamo riusciti a realizzare l’anno scorso grazie agli amici dell’associazione Lapallarotonda.

Per questo abbiamo voluto intervistare Daniele Grassetti, che da ormai più di un anno è in cammino per percorrere 10.000 km e visitare a piedi tutta l’Europa.

Daniele ha 40 anni (compiuti in cammino) ed è il presidente dell’associazione sportivo-culturale Lapallarotonda che si occupa di inclusione sociale anche, e soprattutto, attraverso le camminate, a partire da quelle facili (adatte a tutti) dove, grazie all’aiuto delle cooperative, coinvolgono migranti e persone con problemi psicologici. Oltre a questo, ovviamente, la loro associazione svolge anche camminate più complicate, ovvero da montagna. Ma parliamone con lui…

Come nasce questa passione per il trekking?

Ho iniziato facendo il cammino di Santiago nel 2011, da lì però sono stato fermo per 5-6 anni fino a che una volta, per provare, abbiamo organizzato una camminata dove far venire i bambini e quell’esperienza mi è piaciuta tantissimo. Così abbiamo replicato il tutto con gli adulti (che è stata altrettanto soddisfacente) e da lì è partita questa passione che mi ha portato sempre più nel mondo delle escursioni e delle camminate per conoscere mondi e boschi. Di fatto normalmente almeno 2-3 volte a settimana faccio trekking, eccezion fatta per questa sfida da 10.000 km che mi vede in cammino da 13 mesi senza sosta”

13 mesi in cammino? Ho sentito bene?

Si, sono partito a fine maggio dell’anno scorso ed ho ancora 1.600 km di cammino da fare. 

L’idea era nata quasi per scherzo durante il look-down per staccare un po’ la mente e quindi ho iniziato a guardare le mappe d’Europa per creare un mio cammino ideale che poi, come sempre capita, ho stravolto.

Ho fatto un po’ di conti ed ho visto che facendo qualche lavoretto extra potevo riuscirci economicamente e così ho intrapreso questa fantastica esperienza.

Poi, una volta che tornerò a casa vorrei unire questo viaggio, anche grazie alla cooperativa Alfa, al discorso mentale e sociale presentandolo in vari progetti scolastici o durante qualche festival.”

Dove ti ha portato questo percorso?

“Un po’ ovunque per l’Europa. Al momento sono stato in Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo ed ora le prossime tappe saranno Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svizzera, le Alpi e poi finalmente casa.”

Meraviglie e delusioni di quest’esperienza?

La cosa più bella, dal punto di vista paesaggistico, l’ho vista quasi per caso. Ero in Svizzera e non sapevo dove dormire, così ho riposato in un campeggio decidendo che mi sarei svegliato prestissimo per salire su un monte lì vicino e, una volta in cima, ho visto questo panorama stupendo col sole che spuntava sul lago.

Per quanto riguarda le delusioni, a livello paesaggistico non ne ho avuto. L’unico appunto è che mi aspettavo di incontrare molti più animali selvaggi e invece ne ho visti davvero pochi. In Slovacchia tutti ad esempio mi dicevano di fare attenzione agli orsi ma non ne ho visto nessuno. Ad un certo punto, durante una tormenta di neve mi era sembrato di vederne uno da lontano ma in realtà non era così. Questa è forse l’unica delusione.”

Come si affronta un simile viaggio?

“Tra tutte le cose la preparazione fisica è forse la meno importante visto che si fa strada facendo. Ci vuole forse più preparazione mentale (ma nemmeno troppa). Ero pronto a momenti di crisi psicologici ma non ne ho avute. Ad alcuni potrebbe spaventare la solitudine ma io, per fortuna, già di mio l’affronto bene. 

La parte più complicata è sicuramente la logistica: puoi provare a farla da casa ma anche lì, alla fine, come la preparazione fisica, la fai sul campo e ti diventa un vero e proprio lavoro da fare mentre sei in viaggio.

Cosa consigli a chi vuole intraprendere questo tipo di esperienze?

“Bisogna essere motivati e avere la voglia di farlo. La barriera economica non è uno scoglio da porsi. Io ad esempio ho realizzato che potevo far molte più cose in tenda purtroppo me ne sono reso conto solo dopo. Ed una volta iniziato non si vuol tornare più indietro. lo più lo faccio e più mi sembra normale… sto già pensando a cose ancora più impegnative!”

Pesaro Challenge: sport, eventi e competizioni

Pesaro Challenge è l’evento sportivo della città di Pesaro che al suo interno vede collaborare anche tantissime altre realtà.

Oltre allo sport infatti regala, nei suoi tre giorni d’evento (che quest’anno si svolgeranno il 1-2-3 settembre) tantissime altre emozioni.

Non c’è mai da annoiarsi con noi!

Dalle attività sportive passando per i foodtruck fino agli spettacoli e alle competizioni che rendono ancora più vivo tutto l’evento.

Ciò che abbiamo in serbo per quest’anno è ancora una sorpresa e non vogliamo farvi “spoiler” a riguardo ma, per ingolosirvi un pò, vogliamo fare un breve tuffo nel passato tra eventi e premiazioni che hanno accompagnato l’edizione precedente.

Gli eventi della scorsa edizione

Come vi abbiamo detto Pesaro Challenge non è solo sport ma anche cultura e spettacolo.
Per questo le nostre serate sono sempre arricchite da spettacoli e bellissime iniziative:


– Il venerdì sera della seconda edizione, a conclusione della giornata inaugurale di Pesaro Challenge, c’è stata la sfilata a sei zampe, che ha visto sul palco principale i nostri amici a quattro zampe (sia di razza che meticci).


– Il sabato sera abbiamo lasciato spazio ai balli da sala con i campioni nazionali della scuola Pesaro Balla di Montecchio .


Domenica sera a conclusione dell’ultima giornata d’evento si è svolto il secondo Festival Nazionale dei balli di gruppo. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione di tantissime persone e che ha portato a Pesaro numerose scuole di ballo provenienti da tutt’Italia.

Sport, eventi e competizione

Spettacolo di fitness, laboratori di lettura che collegavano tramite le storie il mondo dello sport a quello del territorio, attività di pittura, l’apericena musicale con “I Minnitis” e tutte le attività sportive che accompagnano da sempre Pesaro Challenge, e anche un po’ di sana competizione.

Parliamo di plogging, pallavolo e nuoto… tre pilastri della nostra realtà!

Il primo diviso tra Plogging Race (dalla Baia alla Palla di Pomodoro) e Urban Plogging (centro città), la pallavolo dedicata ai più piccoli e il nuoto invece diviso in varie categorie.

Tutti i vincitori sono stati poi premiati nella giornata di domenica sul palco principale.

Sport, cultura, divertimento ma anche un pò di gloria per i nostri partecipanti (che non fa mai male!), tutto questo è Pesaro Challenge.

Il Kung Fu a Pesaro Challenge: dove il corpo incontra la mente

Kung Fu Pesaro Challenge, queste parole potrebbero unirsi insieme e non scindersi mai più.

Grazie agli amici de “La Via Interiore” infatti questa realtà a Pesaro Challenge c’è sempre stata.

Si tratta di uno sport che può essere praticato da tutti e soprattutto praticabile ad ogni età, tanto dai bambini quanto dagli anziani.

Rappresenta la perfetta formula per unire corpo e mente in qualsiasi momento e in ogni luogo (tanto all’aperto quanto al chiuso).

“Il Kung Fu è per tutti e di tutti” e noi di Pesaro Challenge, con “La Via Interiore” vogliamo mandare proprio questo messaggio.

Tre giorni di Kung Fu e iniziative

Pesaro Challenge è un evento all’aria aperta che fa del verde dei prati (o dei boschi) e dell’azzurro del mare il suo biglietto da visita.

Per questo il Kung Fu durante il nostro evento si è sempre svolto sull’area verde della Palla di Pomodoro attraverso svariate iniziative che hanno accompagnato tutti e tre i giorni d’evento, con una particolare attenzione alle dimostrazioni per i bambini più piccoli (anche con attrezzi tipici della disciplina) così da mostrar loro questa fantastica disciplina.

Il Kung Fu è di tutti

I tre giorni di Kung Fu a Pesaro Challenge hanno dato risultati incredibili dal punto di vista delle risposte che sono arrivate.

Non parliamo di commenti o feedback, bensì di ciò che questa disciplina ha regalato alle persone.

Infatti a partecipare non sono stati soltanto i più piccoli ma anche gli adulti. Tutti si sono mostrati felicissimi di svolgere gli esercizi di quest’arte realizzando quello che, ad occhi esterni, appariva come un vero e proprio spettacolo.

Anche i più inesperti infatti sembravano essere entrati a far parte di un unico corpo eseguendo in maniera estremamente coordinata tutte le posizioni che venivano loro richieste.

Un grande applauso dunque da parte nostra a tutti gli esterni che hanno partecipato e ci hanno regalato questa bellissima emozione, così come un enorme ringraziamento va anche al maestro Andrea Donati e al presidente de “La Via Interiore”, Stefano Marchionetti, che hanno reso possibile il tutto.

Pallavolo e Mini Volley Spikeball S3: uno sport per tutte le età!

Pallavolo e Mini Volley Spikeball S3 a Pesaro con Pesaro Challenge!

Ma di cosa si tratta?

Tutto inizia con lo Spikeball S3! Pensato proprio per i più piccoli che si approcciano per la prima volta a questo mondo per poi passare alla Pallavolo.

Per il resto lo sport è molto divertente: una palla e una rete. L’obiettivo? Far passare la palla oltre la rete e farla cadere nel campo avversario. Ovviamente impedendo al contempo alla squadra avversaria di farlo.

Quali sono le differenze?

Praticamente nessuna se non la fascia d’età, visto che sono due varianti dello stesso sport!

L’unica differenza effettiva è che nel caso dello Spikeball S3, ci si concentra principalmente sulla schiacciata (così da renderlo ancora più divertente per i bambini).

Pesaro Challenge, Pallavolo Mini Volley Spikeball,

Le differenze

La pallavolo è uno sport di squadra che prevede l’utilizzo di un pallone e l’obiettivo di farlo passare sopra la rete e farlo cadere nel campo avversario. La squadra che riesce a far cadere il pallone nel campo avversario guadagna un punto.

Il mini volley Spikeball S3 è una versione semplificata della pallavolo. Pensata per i più giovani e infatti riguarda bambine e bambini dai 6 agli 11 anni. Anche le regole sono più semplici. Servono per preparare i bambini alla pallavolo tradizionale. Infatti il campo è più piccolo e il numero di giocatori per squadra può variare a seconda della fascia d’età.

Lo Spikeball S3 è letteralmente il “gioco della schiacciata”, così definito proprio dalla FederVolley.

Un gioco pensato proprio per i più piccoli che si affacciano per la prima volta a questo sport e per rendere la loro esperienza più divertente possibile. Anche in questo caso, il gioco si svolge su un campo diviso in due parti da una rete che però è bassa, e l’obiettivo è quello di schiacciare a terra la palla nel campo avversario. Il gioco aiuta tantissimo i giovani giocatori a sviluppare le abilità tecniche e tattiche necessarie per il Volley.

Pesaro Challenge, Pallavolo Mini Volley Spikeball,

Pallavolo e Mini Volley Spikeball S3: tutti gli aspetti positivi

Tutte le varianti rientrano all’interno della disciplina sportiva della Pallavolo, dove la collaborazione e il rispetto delle regole sono fondamentali per il successo della squadra.

La pallavolo inoltre è uno sport che incoraggia la competitività ma allo stesso tempo anche il fair play, rendendola una disciplina sportiva ideale per lo sviluppo della personalità dei bambini e dei giovani.

Di fatto la pallavolo promuove la collaborazione e il lavoro di squadra poiché per vincere è importantissimo che i membri della squadra cooperino tra loro. Valori che, oltre ad essere fondamentali per la pratica di qualsiasi sport, contribuiscono a sviluppare una mentalità positiva e rispettosa nei confronti tanto dei propri compagni quanto degli avversari.

Da un punto di vista atletico inoltre è un’ottima disciplina per sviluppare senso di coordinazione e di equilibrio.

Senza dimenticare in tutto questo che dove c’è squadra, c’è gruppo e dove c’è gruppo ci sono nuove amicizie!

Plogging Pesaro: lo sport che aiuta l’ambiente

Il Plogging a Pesaro per aiutare l’ambiente, ma partiamo dalle basi…

Il plogging è una nuova tendenza che sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo. Si tratta di una pratica che unisce il jogging con la pulizia dell’ambiente. 

In pratica, il plogging consiste nel correre o camminare lungo un percorso predefinito mentre si raccoglie la spazzatura trovata lungo il tragitto. Questa attività non solo permette di fare esercizio fisico, ma anche di contribuire alla pulizia dell’ambiente circostante. 

Uno sport ormai diventato molto popolare in Europa e in America e che noi di Pesaro Challenge abbiamo deciso di portarlo nel nostro territorio, per far conoscere il plogging a Pesaro e provincia!

Da dove nasce quest’attività

Il plogging è un’attività che combina il jogging con la raccolta dei rifiuti lungo il percorso ed è nata in Svezia nel 2016. L’idea è stata sviluppata da un gruppo di amici che volevano combattere l’inquinamento ambientale e migliorare la salute, unendo l’attività fisica con l’impegno sociale.

Il termine “plogging” deriva dalla fusione di due parole svedesi: “plocka upp”, che significa “raccogliere” e “jogga”, che significa “jogging”. L’attività ha guadagnato popolarità in Svezia e in altri paesi scandinavi prima di diffondersi in tutto il mondo.

Oltre ad essere un’attività benefica per l’ambiente e per la salute, il plogging è diventato anche un movimento sociale, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione dell’inquinamento ambientale e della necessità di mantenere pulito l’ambiente circostante. Un’attività sportiva che, grazie alla sua semplicità e al suo impatto positivo sull’ambiente e sulla salute, negli ultimi anni è diventato sempre più popolare.

Cosa serve per fare plogging a Pesaro (e non solo)

Il plogging non richiede equipaggiamento speciale, se non un paio di guanti e una borsa per la raccolta dei rifiuti. È possibile praticarlo in solitaria o in gruppo, con amici o con una squadra. La bellezza del plogging è che può essere praticato ovunque: in città, nei parchi, lungo le spiagge o in montagna.

Nel dettaglio, per praticare il plogging, hai bisogno di pochi ma importanti strumenti:

  • Guanti: È importante utilizzare guanti per proteggere le mani dai rifiuti e dai materiali taglienti.
  • Borsa per la raccolta: Utilizza una borsa resistente per raccogliere i rifiuti che trovi lungo il percorso.
  • Abbigliamento confortevole: Indossa abiti e scarpe comode adatte all’attività fisica.
  • Acqua: Ricordati di portare con te una bottiglia d’acqua per mantenerti idratato durante l’attività.

Perché è importante il plogging

L’importanza del plogging non va sottovalutata. Questa pratica aiuta a ridurre l’inquinamento ambientale e a migliorare la salute delle persone. Inoltre, rappresenta un’opportunità per la socializzazione e per creare comunità di persone che condividono gli stessi valori e obiettivi.

Un ottimo sport che permette dunque di allenarsi e di portare avanti la lotta all’inquinamento ambientale. Uno sport che può essere svolto da chiunque e può avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Il plogging infatti rappresenta una soluzione semplice ma efficace per aiutare a mantenere il nostro pianeta pulito e sano.

Ecco nel dettaglio perché quest’attività è così importante:

  • Riduzione dell’inquinamento: Il plogging aiuta a ridurre l’inquinamento ambientale, poiché raccogliendo i rifiuti lungo il percorso, si impedisce che questi finiscano nell’ambiente e causino danni alla fauna e alla flora locali.
  • Miglioramento della salute: Il plogging è un’attività fisica che aiuta a mantenere il corpo in forma, migliorare la salute cardiovascolare e rafforzare i muscoli. Inoltre, lo sviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale può anche migliorare la salute mentale e il benessere generale.
  • Sensibilizzazione dell’opinione pubblica: Il plogging è un’attività che attira l’attenzione delle persone e che può essere utilizzata come strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione dell’inquinamento ambientale e dell’importanza di mantenere pulito l’ambiente circostante.

Ecco perché abbiamo voluto dare spazio al plogging a Pesaro.

Camp Music Challenge 2023: vivi una vacanza in compagnia della musica!

Camp Music Challenge 2023 è l’evento perfetto se stai cercando un’esperienza estiva indimenticabile che unisca la musica all’attività fisica, sei nel posto giusto! La Scuola di Musica Sonart dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini e Pesaro Challenge ti offrono una settimana di musica e sport a Pesaro, dal 28 agosto al 3 settembre 2023.

Attività ed eventi del Camp Music Challenge 2023

Il campo è aperto ai giovani tra gli 11 e i 20 anni, sia a coloro che si avvicinano per la prima volta alla musica sia a chi vuole migliorare la propria tecnica. Le attività musicali e di danza saranno organizzate in modo graduale, mentre per gli sport saranno presenti tecnici federali e allenatori qualificati.

Il programma di una tipica giornata prevede lezioni di musica al mattino, seguite da una pausa e attività di danza. Dopo il pranzo, ci saranno attività sportive al pomeriggio e giochi serali di socializzazione.

Soggiorno e quote

Per il soggiorno, saranno disponibili strutture alberghiere 3 stelle con camere multiple e servizio di pensione completa. La quota d’iscrizione con soggiorno è di 700 euro, mentre per i residenti è di 350 euro (pasti esclusi). Il costo dei pasti giornalieri è di 20 euro e deve essere prenotato all’iscrizione.

La quota comprende le lezioni di musica e danza, attività sportive, copertura assicurativa Rc, soggiorno in camera multipla con servizi privati in trattamento di pensione completa, attestato di partecipazione e tassa di soggiorno da pagare in hotel (Euro 2,00 a persona a notte in Hotel 3*/euro 3,00 a persona a notte in Hotel 4*).

Camp Music Challenge, Pesaro Challenge,

Prenotazioni per il Camp Music Challenge 2023

Per prenotare uno o più giorni tramite convenzione alberghiera, i genitori dovranno comunicarlo al momento dell’iscrizione del proprio figlio. Inoltre, ogni 12 partecipanti, sarà gratuito un insegnante/accompagnatore. Se l’insegnante/accompagnatore ha uno o più partecipanti, ma al di sotto dei 12 iscritti, la quota sarà di €400 soggiorno in camera doppia con pensione completa.

Per partecipare, è necessario inviare il modulo d’iscrizione, la copia del bonifico bancario e del certificato medico a pesarochallenge@gmail.com e segreteria@scuolasonart.it entro il 30 maggio 2023. Il pagamento prevede il versamento del 50% della quota di iscrizione entro il 30 maggio 2023 e il saldo entro il 15 luglio 2023 tramite bonifico bancario intestato a ESCUDO ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA.

Non perdere l’occasione di vivere una vacanza divertente e stimolante, incontrando nuovi amici e vivendo la tua passione per la musica e lo sport!

Modulistica

Qui di seguito potrai trovare tutta la modulistica necessaria per partecipare al Camp Music Challenge.

All’interno del file avrai anche maggiore dettagli riguardo l’iniziativa.

Pesaro Challenge 2023: ti aspettiamo per la terza edizione!

Pesaro Challenge

Il Team di Pesaro Challenge è orgoglioso di presentare il Progetto che a partire dal 2023 coinvolgerà tante Società sportive del nostro territorio.

La manifestazione è occasione per far esibire i vostri atleti e per promuovere la disciplina.
Questo è Pesaro Challenge! Fare squadra, promuovere Corsi, intercettare nuove iscrizioni per riaprire dopo la pausa estiva, sono una vera e propria opportunità per tutti i partecipanti.

Mettiti in gioco!

Ti piacerebbe metterti in gioco al nostro fianco nella terza edizione di Pesaro Challenge?

Vuoi diventare un protagonista dell’evento? 

Accetta la sfida!

È prevista la partecipazione di società, prime squadre, ambassador, atleti marchigiani e provenienti da più parti d’Italia.

Saranno molte le societa e gli impianti sportivi coinvolti in questa fantastica edizione, che sarà una vera e propria vetrina per lo sport.

Pesaro Challenge

Vivi un sogno chiamato Pesaro Challenge!

Sono a disposizione esclusivi pacchetti per soggiornare in città in convenzione con strutture alberghiere appositamente coinvolte.

In particolare, nel “Villaggio Pesaro Challenge” che sorgerà alla PALLA DI POMODORO, sul lungomare di Pesaro (zona Piazzale della Libertà), ci saranno aree espositive, spazi per dimostrazioni ed esibizioni sportive, tanto intrattenimento e musica fino a tarda sera, aree per lo street food.

Pesaro Challenge
Foto Aree Sport PCH

L’evento, le emozioni, il progetto

Per quanto riguarda l’evento passato, potete dare un’occhiata al video di Pesaro Challenge 2022

L’evento ha una cadenza annuale e accompagnerà Pesaro, già ‘Città europea dello Sport’ al prossimo grande appuntamento con “Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024”.

Per partecipare alla terza edizione della manifestazione in programma per 1, 2 e 3 settembre 2023, scrivere a: pesarochallenge@gmail.com

Noi ci saremo… e tu?

Ti aspettiamo!!!

Pesaro Challenge novità

Si è conclusa da poco la seconda edizione e già ci stiamo preparando per una Pesaro Challenge 2023 ricca di novità all’insegna sempre dello sport!

Ringraziamo la professionalità e la collaborazione di molti che hanno permesso di realizzare l’evento del 2022, con un programma articolato e su due diverse location dove si sono svolte numerose attività.

Un evento che ogni giorno ha raccolto più di 10.000 persone tra le tante iniziative organizzate.

Felici di aver ricevuto questa risposta da parte del territorio e delle realtà che ci hanno sostenuto, la vostra presenza ed il vostro sostegno rappresenta il più grande risultato raggiunto ed un motivo in più per continuare a migliorare e ad arricchire il nostro evento.

La manifestazione è stata, anche quest’anno, l’occasione per promuovere lo sport e condividerne i valori, nel rispetto dell’ambiente… con il piacere di “metterci in gioco”.

Preparatevi alla prossima Pesaro Challenge e alle novità!

Il video della manifestazione

Pesaro Challenge 2022 si è concluso… e ora?

Immaginando la prossima edizione, dal 1 al 3 settembre 2023, in una città che si prepara ad essere Capitale italiana della cultura 2024 presenteremo insieme il nostro progetto per “La natura della cultura”.

Come sempre sarà un’edizione ricca di sport, eventi, spettacoli, musica e tanto altro.

Abbiamo visto la vostra risposta ai nostri eventi e vogliamo darvi ancora di più!

Preparatevi ad un Pesaro Challenge 2023 che non avete mai vissuto.

Sarà un’edizione indimenticabile ma anche un semplice assaggio in vista del 2024.

Siete curiosi? Lo sappiamo!

Presto saprete tutto, intanto però restate con noi.

Seguiteci sul nostro sito web e sui nostri canali social, restate con noi per tutte le novità su Pesaro Challenge…vi aspettiamo alla prossima edizione e, ovviamente, se volete unirvi a noi basta contattarci!

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Pesaro Challenge: video e foto dell’evento

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Scopri Pesaro Challenge con i video e le foto dell’evento!

Le riprese del nostro Videomaker girate durante la manifestazione Pesaro Challenge 2022 sono disponibili sul nostro canale Youtube.

Richiedi le foto dell’evento: pesarochallenge@gmail.com

Vi diamo appuntamento alla prossima edizione 1-2-3 settembre 2023

Per prenotare la tua partecipazione puoi contattare gli organizzatori: pesarochallenge@gmail.com

Vedi le proposte e alcuni servizi riservati >>> clicca qui <<<

Pesaro Challenge sponsor: ecco chi ci sostiene

Ecco tutti gli sponsor di Pesaro Challenge.

Una sponsorship orizzontale che offre strumenti di comunicazione fisica e digitale.

È possibile scegliere un tipo di partecipazione trasversale a tutta la manifestazione, oppure prediligere le aree sportive, sostenere attività specifiche, contribuire alla realizzazione delle aree dove si svolgeranno i laboratori.

Pesaro Challenge sponsor

Pesaro Challenge risulta essere un’importante opportunità per le Aziende e gli Enti pubblici che desiderano legare il proprio brand al territorio, per favorire la crescita dei giovani, per sostenerne i valori e per costruire assieme il loro futuro.

Abbiamo anche una pagina dedicata ai nostri Sponsor: visitala e scopri di più!

Siete pronti a mettervi in gioco?

Sfiderete i vostri limiti in un ambiente ricco di energia e vi delizierete con tipicità e prodotti di qualità.

Nella bellissima Città di Pesaro vi attende il Villaggio Pesaro Challenge in Piazzale della Libertà (Palla di Pomodoro) animato da Sport, Spettacoli, Conferenze e Dimostrazioni che si alterneranno in un programma tutto da scoprire.

PROGRAMMA

Pesaro Challenge …mettiti in gioco!

Pesaro, 2-3-4 settembre 2022

Organizza: Escudo Asd